lunedì 30 novembre 2020

“Due Grandi Portatori della Fiaccola della Libertà” Gli uomini del Generale Lee, per poter entrare in Pennsylvania nei giorni della Battaglia di Gettysburg, dovettero passare per il Maryland. Uno Stato, questo, sostanzialmente fatto da Immigrati Tedeschi e, come forse vi ho già accennato una volta, amico degli Schiavisti anche se faceva parte della Compagine del Nord. Questa era una delle Gravi Problematiche del Conflitto di Secessione. Esso, cioè, ha Spaccato, Strappato, Dilaniato in maniera trasversale, profonda e continua l’intero territorio statunitense, ferendone anche l’Anima. Molti Vecchi Scrittori del Mondo Sudista, infatti, hanno continuato, per molto tempo, a Dire, a Pensare con Nostalgia, che se le cose, quel giorno, con la Carica di Pickett sarebbero andate in modo differente, oggi il Mondo sarebbe stato “Diverso”. Una Lacerazione, questa, i cui Segni, basta guardare un qualsiasi Telegiornale, si vedono ancora adesso. Martin Luther King, il 3 aprile 1968, pronunciò queste parole: “Io Voglio fare soltanto la Volontà di Dio”. Egli, poi, continua dicendo: “E lui che mi ha permesso di arrivare sulla Cima della Montagna ed io ho Guardato Giù e ho visto la Terra Promessa, può anche darsi che io non ci arrivi con voi, ma questa sera voglio che voi sappiate che noi come Popolo arriveremo nella Terra Promessa”. Questo Carismatico Leader della Storia Umana, qualche giorno dopo, sarà assassinato mentre tornava nel suo Motel. Lincoln e Luther King, tanto per farla breve, sono state solamente due delle Figure Simbolo della Questione Razziale Afro-Americana. Con Gente come loro, “Il Cammino della Libertà”, è Iniziato, ma la Strada da percorrere può dirsi ancora molto Lunga! Antonio Aroldo

domenica 29 novembre 2020

“Un Temporale Infernale per Essere Liberi” La Divisione di Pickett era un Corpo d’Élite dell’Esercito Sudista, arrivata per giunta, in ritardo alla Battaglia di Gettysburg. Questo Gruppo di Soldati, tanto per chiarirci, era, interamente, formato da uomini della Virginia del Nord. I Virginiani erano, tanto per farla breve, erano la parte più Gloriosa dei Confederati. Il Piano del Generale Lee era molto semplice. Il suddetto Squadrone di Fanteria sarà al Centro dell’Armata Confederata in Campo e le altre Divisioni, già sfibrate, già stanche saranno messe ai Lati. Le Operazioni inizieranno il 3 luglio 1863. Quella mattina, lo scontro ha inizio, per riuscire a prendere la Cima della Collina del Cimitero. L’Artiglieria Sudista, prima però, dovrà cannoneggiare le Postazioni Nemiche. Il Mondo Confederato, però, non aveva, per così dire, una “Grande Base Industriale”. I Sudisti, cioè, non potevano avere delle armi potenti come quelle del Nord. I Confederati bombardarono la controparte unionista per delle ore, ma senza infliggere sostanziali perdite. Gli unionisti, per esser chiari, avevano ancora la Chiara Possibilità di Vincere e l’hanno sfruttata fino alla fine. L’attacco sudista, in quella determinata giornata, andò avanti sotto una Pioggia di Fuoco. Molti Generali Confederati, com’è ovvio che fosse, caddero in quelle ore come mosche. I nostri protagonisti, però, usarono tutto il loro Coraggio per andare avanti in maniera disperata. Alcune Giacche Grigie, infatti, riuscirono a sfondare e a prendere qualche Cannone. I Nordisti, purtroppo per fortuna, erano troppi. I Sogni di Lincoln, insomma, avevano preso la strada giusta per realizzarsi. Tantissimi ribelli del Mondo Schiavista Americano, allora, furono catturati. Questo costrinse il resto dei Militi del Sud a tornare indietro e a far fermare quella Dannata Carica. Una Leggenda racconta che, Lee al termine dello Scontro, cavalcò fra i suoi Militari dicendo: “Ragazzi, è Colpa Mia”. I due Eserciti, per tutto il 4 di luglio, rimasero fermi sulle loro rispettive posizioni: nessuno aveva il Coraggio, la Forza d’Attaccare. La Pioggia, poi, fece la Sua Parte e spinse gli uomini della Confederazione a ritirarsi. L’Opinione Pubblica Nordista criticò i propri uomini per non aver inseguito il Nemico, ma avevano avuto tantissimi Morti: circa 8000. Lincoln, qualche mese dopo, andò a Gettysburg per Celebrare la Vittoria e fece uno dei suoi Discorsi più famosi e in cui disse queste esatte parole: “Noi qui prendiamo la Sacra Decisione che questi Uomini non Saranno Morti in Vano, che questa Nazione sotto Dio, rinascerà nella Libertà e che il Governo del Popolo fatto dal Popolo per il Popolo, non Scomparirà da questa Terra!”. Antonio Aroldo

venerdì 27 novembre 2020

“Una Missiva di Vittoria per la Famiglia” La Città di Boulogne-sur-Mer, è un Paesino del Nord della Francia vicino al Passo di Calais. Una zona, quella, che, come vi ho già molte volte, ha sempre fatto gola all’Inghilterra. L’unico che, forse, c’era quasi riuscito a conquistarla, fu un Enrico VIII appena quarantenne che, per riuscire a farlo, dovette scavare un Tunnel sotto le Mura. La cosa fu organizzata per aiutare i protestanti francesi che volevano arrivare fino a Parigi. I loro Piani, però, dovettero cambiare, perché il Re Inglese- forse per il ritorno del Dolore alle Gambe, volle tornare dalla sua ultima moglie Catherine Parr. La notizia della sua vittoria fu data, proprio, dalla suddetta che, appena ricevette la Lettera del marito, prese in braccio Eduardo e lo fece arrivare fino in cielo e poi disse: “Vostro Padre ha sconfitto i Francesi con la Potenza della Folgore Divina”. Elisabetta appena lo seppe fece un Semplice Sorriso, il fratello fece un Commento da Bambino e Maria si limitò a una Smorfia Strafottente, ma Triste per i Cattolici. Antonio Aroldo

giovedì 26 novembre 2020

“Un Martire Girovaghe del Libero Pensiero” Uno delle prime accuse che furono fatte a Giordano Bruno era quella di Disprezzare il Culto dei Santi e di essere Filo-Luterano. Egli, in altre parole, metteva, poneva, nei primi anni giovanili, la Figura di Gesù al centro dei suoi Studi. Gli altri Culti, per dirla in breve, non erano importanti per lui, li metteva in Secondo Piano. Il nostro protagonista, come forse vi ho già detto- nel suo primo viaggio, si spostò da Napoli a Roma. La Città dei Papi, però, non lo accolse bene. Egli, infatti, ebbe i primi pesanti attriti con le Gerarchie Ecclesiastiche e dovette lasciare la Città Eterna per Venezia, dove come vi ho già accennato, c’era più Libertà. Il pensiero filosofico del Cittadino Nolano, però, ebbe, come vi ho già evidenziato, problemi anche lì a svilupparsi per una Denuncia fatta da un giovane che lui credeva essere suo amico. Una cosa, questa, che gli fece avere dei Forti Dubbi sulla Chiesa che lo portarono a “Spogliarsi” dell’Abito Talare e a rifugiarsi in Svizzera. La Sua Filosofia, però, si dovette scontrare con l’Etica Protestante-Calvinista della Comunità che l’aveva accolto e al quale, lui stesso, si era unito. Il figlio della Campania, quindi, fu cacciato anche dal suddetto posto e dovette lasciare il Territorio Elvetico. Il suo pellegrinare, poi, lo fece arrivare a Tolosa in Francia. Questa permanenza, gli dette la possibilità d’approfondire gli studi sulla Memoria. Un tipo di studio, questo, che, nella Città di Parigi, gli fece pubblicare l’Opera “Le Ombre delle Idee”. Un testo, cioè, sulle Tecniche di Memorizzazione. Le conoscenze francesi, gli dettero la possibilità d’approdare nella Londra della nostra Elisabetta per delle Lezioni all’università di Oxford e dove, come ho già accennato, si parlava benissimo la Lingua Italiana nel 1583. I suoi testi più importanti, però, furono del biennio 1584-1585. Lo studioso, difatti, pubblicò 6 libri e che furono intitolati: “La Cena delle Ceneri”, “Della Causa Principio Et Uno” ed il terzo testo si chiama: “Dell’Infinito! Universo e Mondi”. Tutti gli altri 3 scritti si possono considerare Opere Minori. Questo Genio Italiano, tanto per chiarirci, espresse tutta la Sua Concezione della Realtà. L’Ecclettico nato a Nola, cioè, disse che tutte le cose dell’Universo Infinito e della Natura erano identificate con Dio. Questo Campione del Libero Pensiero, inoltre, credeva c’erano altri infiniti mondi separati dal nostro da una Materia Indefinita. Questi Scritti, proprio perché il nostro Volgare Italiano era riconosciuto a Livello Europeo, sono stati pubblicati in un Italiano Cinquecentesco Bellissimo. L’erudito della Provincia Napoletana fu anche a Praga alla Corte di Rodolfo II. Il soggiorno praghese, però, durò poco. Questo perché, un veneziano di nome Giovanni De-Mocenigo, lo invitò a casa sua per delle lezioni sulla Memoria. I loro molti, incontri, invece, servirono a costruire tutto un Castello d’Accuse che, lo portarono prima davanti all’Inquisizione Veneziana, e poi difronte a quella Romana che l’accusò d’Eresia e lo condannò, come abbiamo già posto in luce, a morire sul Rogo il 17 febbraio 1600 in Campo dei Fiori nella Capitale. Antonio Aroldo

mercoledì 25 novembre 2020

“Una Madre a Tutti i Costi con la Corona in Testa” Il Ministro della Real Casa Inglese, quando ascoltò la richiesta di Catherine Parr d’avere vicino a se gli Eredi d’Enrico VIII, rimase basito, incredulo, stupefatto e risentito. Un po’, perché non erano davvero Figli suoi; ella, infatti, aveva soltanto il ruolo di Matrigna, ed un po’, perché quasi tutti i membri della Corte, erano in realtà, Cattolici e tifavano per Maria. Il nostro protagonista, cioè, aveva paura che potesse traviarli con le sue idee, ma non aveva fatto bene i conti. La Reggente, tanto per dirla in poche parole, aveva passato i trent’anni, non ci sperava più di rimanere incinta ed aveva il Cuore traboccante d’Amore Materno da rivolgere, assolutamente, verso qualcuno. Questa Regale Sposa, inoltre, non s’aspettava proprio che il Re morisse prima di lei. Questo, in buona sostanza, il motivo per cui s’affezionò tanto ai Figliastri. Lo Sguardo del suddetto titolato, comunque sia, incontrò subito la Fulminante Occhiataccia della Moglie del Monarca, e disse: “Subito Mia Signora”. Antonio Aroldo

martedì 24 novembre 2020

“Un Forte Amore per la Verità Scientifica fin quasi alla Morte” Galileo Galilei era un uomo nato in un mondo in cui ogni giorno s’affermava l’Idea universalmente riconosciuta che fosse il Sole a girare intorno alla Terra e non il Contrario. Questa particolare concezione dell’Universo era stata enunciata dal Filosofo Greco Aristotele. L’uomo, in quanto tale, non poteva dissentire da quella visione della realtà, altrimenti, stato accusato di Blasfemia, d’Eresia. Il Vaticano considerava l’astronomia uno Strumento d’Indagine delle Opere di Dio. Essa, infatti, era una delle materie fondamentali nelle Università Ecclesiastiche, perché aiutava a trascendere la “Vita Terrena” per quella Spirituale, ossia un Mondo Bello ed Eterno. Un’altra Ragione per Studiare il Cielo era che esso fungeva sia da Orologio, che da Calendario. L’Alba e il Tramonto, fra le mura dei conventi, scandivano il passaggio, lo scorrere del Tempo fra le preghiere del Mattino e quelle della Sera. Le Fasi Lunari scandivano i momenti della Quaresima. La Chiesa, tanto per farla breve, adoperava il Calendario per conferire un Significato Spirituale alle Teorie Geocentriche nate nel mondo antico e riprese nel Medioevo. Il nostro protagonista, per un brevissimo lasso di tempo, accarezzò il Pensiero di Diventare Sacerdote. Egli, poi però, passò a Medicina all’Università di Pisa, ma questa particolare istituzione, era controllata dall’Ordine dei Gesuiti che decideva anche quello che andava studiato sui Libri. Una cosa, questa, che, al primo attore della nostra storia, non piaceva affatto. Il giovane, allora, decise di passare a Padova per fare Matematica. Il Mondo Universitario Padovano, tanto per chiarirci, era nato nel 1200 grazie a un gruppo di Liberi studenti sotto la supervisione di Venezia. una situazione, tanto per esser chiari, che concedeva molta più libertà di altre realtà dell’epoca. L’analisi matematica della Realtà lo fece innamorare. Fra i differenti scritti che ci sono pervenuti c’è un eloquente elogio del Potere di tale Materia a illuminare il Mondo. L’Insigne Studioso, difatti, scrive: “Questo libro grandioso, l’Universo, potrebbe essere compreso solo se s’imparasse la Lingua e l’Alfabeto con cui è composto: vale a dire il Linguaggio della Matematica: i Triangoli, i Cerchi le Figure Geometriche; senza di esso è impossibile, umanamente impossibile comprenderne anche una sola Parola, senza di esso è come vagare in un Labirinto Oscuro”. La combinazione dello Studio Matematico con la Precisa Osservazione della Natura poteva costituire una Base Certa per Capire le Cose. Il Territorio Veneziano era raggiungibile da Padova tramite un una sorta di Traghetto. Il Pisano, tramite questo trasporto, passò all’ombra dei Palazzi della Serenissima, molte Vacanze ed ebbe una relazione amorosa con una ragazza di nome Marina Gamba, da cui nacque una Figlia Illegittima che si chiamava Virginia. Lo Scienziato, tanto per farla breve, “Mise al Mondo” molti figli, ma non andarono mai a vivere con lui. Egli, in poche parole, aveva la casa piena di Studenti e lavorava agl’orari più assordi, ossia non poteva permettersi dei Bambini per Casa. L’ambizione di sapere sempre più, lo rapiva. L’incontro con un bravo artigiano olandese, in tale contesto, sembrò una benedizione. Lo straniero, in poche parole, aveva inventato il primo rudimentale Telescopio. Questo determinato oggetto, almeno all’inizio, era poco più di un Giocattolo per far divertire la Gente, i Ragazzini alle Feste, alle Fiere di Paese. Il futuro padre della Scienza Moderna se ne procurò una copia che smontò e ingrandì con un sistema di Lenti Concave e Convesse per farne uno utensile per osservare e analizzare la Volta Celeste. La sua inventiva nel 1609, tanto per non tirarla troppo per le lunghe, lo portò a verificare l’esattezza della Teoria Eliocentrica dello Studioso Polacco Nicolò Copernico. Tali Scoperte, nel 1610, lo portarono a scrivere il “Sidereus Nuncius” con il quale enuncia le Scoperte fatte. Questo importantissimo Dottore, sempre nel suddetto anno, fu nominato Primario di Matematica e Filosofia. Tutto ciò lo spinse a esprimere pubblicamente la propria adesione agl’Insegnamenti Copernicani. Una cosa, questa, che lo fece essere denunciato al Santo Uffizio da un Frate Domenicano che, nel 1615, lo accusò di essere un Eretico. Il Cattedratico, però, non fu Condannato, ma la denuncia costituì un precedente. Nel 1625, pubblicò il “Saggiatore” con il quale voleva ottenere una maggiore apertura della Chiesa nei confronti del suo Pensiero. L’opera, proprio per tale motivo, è dedicata a Papa Urbano II. Tale scritto, per dirla in breve, s’occupava della Derivazione delle Comete che, Galileo, credeva essere, erroneamente, una Mera Emanazione del Sole. La cosa più importante, però, è il metodo d’analisi adoperato. Il famoso italiano, cioè, enunciò, le basi del “Metodo Scientifico”, Osservazione ed Esperimento che è l’unica Maniera per cercare la Verità. La massima opera di tale Autore, comunque sia, rimane da Sempre, il “Dialogo sopra ai Due Massimi Sistemi Tolemaico e Copernicano” del 1632, per il quale fu Condannato e Costretto ad Abiurare. Un’opera, questa in cui il Personaggio del Pontefice è preso in giro e Denigrato. Lo scritto, infine, fu pubblicato in segreto lontano dall’Italia. Antonio Aroldo

lunedì 23 novembre 2020

“Un Forte Amore per il Sapere” Federico Cesi (Roma, 26 febbraio 1585 – Acquasparta, 1º agosto 1630), fu uno Scienziato e Naturalista Italiano appartenente a una Nobile Famiglia Romana che, assieme ad alcuni amici (Matematico Francesco Stelluti, con il Medico e Naturalista olandese Johannes van-Heeck, con l’Erudito Anastasio De-Filiis), fondò il 17 agosto 1603, la Famosa Accademia dei Lincei. Un luogo, questo, di Studio e di Confronto sulle Differenti Materie Scientifiche di quel determinato periodo. Lo Scienziato Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642), quando andò a Roma, fu ospite lì e fu molto apprezzato dal Padrone di Casa. L’uomo di Scienza Pisano, difatti, mostrò, ai suoi Illustri Colleghi Capitolini, il Suo “Cannocchiale” che, per l’occasione, fu ribattezzato “Telescopio”. Gli studiosi della suddetta cerchia capitolina, inoltre, ebbero modo d’applaudire alla Ripetizione dell’Esperimento della “Caduta dei Gravi”. Lo spazio messo a disposizione dal Duca Acquaspartano, in altre parole, era molto grande. La Sede di quel particolare gruppo d’analisti, altri non era che il Palazzo Ducale. Un Edificio molto bello che era stato ricostruito e ampliato, proprio, per permettere la Nascita dell’Accademia. Un’Istituzione, questa, che prese come Simbolo una Lince, perché all’epoca, si credeva che fosse l’animale che vedeva più lontano di tutti. I suoi primi membri, tanto per chiarirci, si radunavano intorno a quel “Totem” così peloso e che sembrava osservare chiunque entrasse nella stanza. I genitori del nostro protagonista, per farla breve, erano spaventati da quell’oggetto impagliato e dalle sue strane riunioni a cui partecipava anche uno che si dilettava con la “Magia”. I due, allora, imposero al figlio di smetterla con quelle cavolate, di Sposarsi e pensare agl’affari del loro Casato, altrimenti gli tagliavano i viveri. I due, per non tirarla troppo per le lunghe, insistettero così tanto da far recedere il Giovane che, per vedere realizzati i propri sogni, dovette aspettare la loro morte. Stiamo parlando, cioè, di un posto in cui si poteva vedere, trovare uno dei primissimi Microscopi: come dire dall’infinitamente Grande con il Telescopio all’Immensamente piccolo col Microscopio che fu adoperato per analizzare gli insetti. Oggi, il Mondo Accademico Linceo, è una Meravigliosa Fucina d’Artisti e di Analisti riconosciuta sul Piano Internazionale. Antonio Aroldo

venerdì 20 novembre 2020

“La Morte della Madre di un Paese” Caterina De-Medici, il 5 gennaio 1589, morì in Francia al Castello di Blois. La nostra protagonista, quando passò a miglior vita, aveva 69 anni e soffriva di: Gotta (malattia delle Articolazioni del Corpo), di Pleurite e di Reumatismi. Tutte cose, queste, che messe insieme, la costrinsero la maggior parte del tempo a letto. Una cosa, questa, che la portò ad avere, con ogni probabilità, un Grande Ristagno di Muchi. Sto parlando, parlando di una particolare infezione dei bronchi polmonari che, io per la mia condizione fisica, conosco molto bene, perché mi è accaduto un sacco di volte. La Scienza Medica di quei tempi, purtroppo, non seppe far nulla per la Donna che era riuscita a reggere le Sorti della Nazione Francese.

giovedì 19 novembre 2020

“Lo Scontro per la Gloria” L’Impero spagnolo di Filippo II, ovviamente, non si volle arrendere alla Grande Sconfitta che gli era stata inflitto dall’Alleanza Franco-Inglese. Egli, infatti, tornò ad attaccare la Francia che, nel frattempo, aveva cambiato Re. Il nuovo monarca, difatti, era Enrico IV di Navarra, un Cattolico soltanto sulla Carta. Costui, com’era ovvio che fosse, chiese nuovamente, aiuto alla Sovrana Britannica che non se lo fece ripetere due volte. Ella, come disse già una volta, aveva “Il Corpo di una Donna, ma il Cuore e il Fegato di un Re”. I due, in altre parole, si misero insieme e, per la Terza volta, sconfissero la Spagna ed i suoi amici della Lega Cattolica. Una Guerra, questa, che durò ben 4 anni. Antonio Aroldo

mercoledì 18 novembre 2020

“Un Quadro per Raccontare la Propria Divinità” Elisabetta I Tudor regnò per 45 anni. Tutto il suo regno fu caratterizzato da fenomeni straordinari e inspiegabili come se le forze della Natura la proteggessero. Una cosa, questa, che, scoprì anche il nostro Filippo II, a sue spese. La sua “Invincibile Armata” (costruita disboscando l’Intera Penisola Iberica), infatti, non fu sconfitta soltanto dalle 33-34 Navi di Sir Drake, ma anche da 3 Terribili Tempeste che aiutarono la Distruzione di tutti i Bastimenti Spagnoli. Il Monarca Spagnolo, difatti, appena seppe quello che era accaduto disse: “Ho Mandato il Mio Esercito contro gli Uomini, non contro i Venti e le Onde di Dio!!”. L’unica preoccupazione della Sovrana Inglese, poi, era quella di Garantire pace e Sicurezza al Suo Popolo contro ogni Nemico anche se fosse stato potentissimo. Qual era il Segreto di questa Magnifica Regina? Beh, lei, sembra che abbia voluto comunicarcelo attraverso un Meraviglioso Dipinto che fu fatto poco prima della Sua Morte e che venne intitolato “Il Ritratto dell’Arcobaleno” in esso leggiamo una particolare inscrizione che dice in Latino che “senza sole non c’è Arcobaleno”. Questa Spiegazione, però, potrebbe andare bene per i Turisti di Passaggio. L’Arcobaleno, in questo determinato caso, è rappresentato da un Arco Dorato dall’estremità evanescenti che, secondo gli studiosi del Mondo Esoterico, simboleggia il collegamento fra il Mondo Terreno e quello ultraterreno. La nostra protagonista, lo accarezza, con la Destra, con la Mano del Comando. Una cosa, questa, che indica che, Elisabeth, il Varco fra i due Mondi. Il Braccio Sinistro, invece, ha sopra di se un Serpente incoronato dal Pianeta Terra e che ha in bocca una Mela che indica l’esistenza di particolari persone deputate, destinate a guidare i Popoli. Tali individui avrebbero un particolare tipo di Sangue, ossia il “Sangue Reale”. Tali uomini e donne sarebbero il risultato di una Commistione fra esseri umani e divini (alieni). Il Vestito della Regina, inoltre, è, come vi ho già accennato, costellato d’occhi. Stiamo, infine, parlando di una Donna che si ornava di Gioielli che ricordavano i Serpenti, composti anche dalla Pelle dei Rettili. Un punto in comune, questo, con le Dee Egizie come Iside, ossia una Dea Vergine proprio come la nostra Prima Attrice; la quale, considerava se stessa, così Potente, che, quando morì (all’alba del 24 marzo 1603), disse ai suoi Servi una Semplice Frase: “Chiamate il Prete ho Deciso di Morire”. Antonio Aroldo

martedì 17 novembre 2020

“Dipinti per Mandare Messaggi” Elisabetta I d’Inghilterra, la cosiddetta Regina Vergine nei suoi Ritratti, secondo molti studiosi, adoperava dei Codici Segreti per comunicare qualcosa al Popolo attraverso i propri Dipinti. I Pittori, cioè, usavano dei Simboli per convincere i Sudditi della Saggezza, dell’Intelletto, della Grande Potenza e Invincibilità della Sovrana. Questi Quadri, in altre parole, erano l’“Instagram” della Regina Inglese. La Monarca Britannica, infatti, nell’arco di tutta la sua Lunga Vita da Regnante, si fece ritrarre migliaia di volte. La propria condizione socio-politica, quindi, è stata rappresentata tantissime volte e nelle maniere più disparate anche con le Sfere Celesti in mano e l’Abito Bianco, evidenti rappresentazioni iconografiche di Sapienza Superiore, di Potere, ma anche di Regale, Nobile Candore. La nostra protagonista, tanto per fare un altro esempio, fu ritratta con vicino centinaia di Occhi che sembrano osservare, proprio, il Visitatore del Museo. Una cosa, questa, che, secondo molti analisti, stava a simboleggiare le tante Spie che, lei, aveva al suo Servizio. Antonio Aroldo

lunedì 16 novembre 2020

“Una Meravigliosa Educazione Davvero Regale” La Regina Elisabetta I d’Inghilterra era una Persona Sana e molto Intelligente. L’unico membro della Casa dei Tudor a esserlo. Enrico VIII, infatti, aveva, come abbiamo già ampiamente visto, la Sindrome di Mcleod; la sua figlia maggiore Maria, è stato appurato, è morta di Cancro alle Ovaie; Eduardo, i nostri studi lo dicono chiaramente, ha avuto tutte le malattie esistenti nel 1500 e, forse, fu avvelenato. La nostra prima protagonista, invece, ebbe soltanto un Forte Attacco di Vaiolo da cui, gli analisti concordano, guarì in poco tempo. Ella, inoltre, era molto Sveglia e Astuta e deve aver avuto Spie un po’ da per tutto. Enrico III di Francia, difatti, fu Felice, ma anche tanto Sorpreso nel ricevere l’aiuto dell’Esercito Inglese quando si scontrò con Filippo II e la Lega Cattolica. Egli, cioè, non se lo aspettava proprio. La Sua Dolce Matrigna- Catherine Parr, in altre parole, deve averla educata proprio bene nel periodo in cui il Padre era andato a Combattere i Francesi. L’ultima Sposa del Re, tanto per chiarirci, aveva preteso, dal Ministro della Real Casa, d’avere vicino a se le Principesse e il Principino. Antonio Aroldo

venerdì 13 novembre 2020

“Un Meraviglioso Erede per il Trono di Parigi” Enrico IV di Francia (Pau, 13 dicembre 1553 – Parigi, 14 maggio 1610), diventò Re dei francesi dopo la morte del Cognato Enrico III di Valois. Egli fu un Monarca modernizzatore. Il nostro protagonista, cioè, traghettò il Paese fuori dal Medioevo costruendo uno Stato forte e potente riconosciuto sul piano internazionale anche andando contro il Grande Regno Spagnolo di Filippo II che, con i suoi molti possedimenti, circondava stritolava il Territorio Francese. Una cosa, questa, in cui aiutato dal mondo protestante. Egli, in altre parole, combatté la Spagna in tutte le maniere anche facendo entrare la flotta turca del Sultano Solimano il Magnifico nel porto di Tolosa. Il suo più importante Atto, comunque sia, fu l’Editto di Nantes del 13 aprile 1598 che diede la Libertà al protestantesimo ugonotto d’esprimersi nelle proprie terre, ma nel contempo, dava al popolo cattolico la possibilità di “Dire Messa” in tutta la Nazione. Un provvedimento legislativo, in breve, che aiutò a riportare la Pace. Questo Sovrano, inoltre, sovvenzionò il Commercio e l’Agricoltura, pavimentato le Strade, scavato Canali e perfino mandato una Spedizione in Canada. Il Destino, però, alla fine gli fu avverso. Un maestro che faceva lezioni private ai figli di qualche famiglia nobile, un Cattolico e Integralista l’uccise nella Sua Carrozza, mentre era incastrato in un Ingorgo Stradale. Antonio Aroldo

giovedì 12 novembre 2020

“Keel: Il Segreto del Re” La Sindrome di Mcleod, per dirla in breve, è una rarissima malattia genetica che, secondo alcuni studiosi, avrebbe colpito Enrico VIII. Questa patologia, in altre parole, sarebbe alla base del suo declino fisico e mentale. Gli analisti, cioè, hanno appurato che, essa, colpisce l’apparato riproduttivo ed è legata al gruppo sanguigno “Keel”. Un gruppo molto raro legato al “Cromosoma X”. Un tipo di Morbo, questo, che colpisce soltanto i Maschi. Esso, per esser chiari, è dovuto alla mancanza di uno specifico antigene sulla superficie dei Globuli Rossi che, a sua volta, è associato ad alcune alterazioni di particolari strutture celebrali. Una determinata affezione, questa, che presenta un’ampia varietà di sintomi come movimenti involontari delle Braccia e delle Gambe o come problemi Cardiaci, Epatici e della Milza. Gli esperti, poi, hanno posto in luce, la comparsa di “Accantociti” nel Sangue: globuli rossi che hanno l’aspetto “Spinoso”. Tutto ciò, infine, può portare a Problematiche di Psichiatria. Infermità, in breve, che può condurre alla nascita di femmine sane ed a molti aborti. Il nostro protagonista, infatti, ebbe problemi di questo tipo anche con le sue amanti. Gravidanze, queste, che solo in quattro specifici casi condussero a bambini che sopravvissero all’Infanzia. Il Sovrano Britannico, tanto per farla breve, era un “Keel Positivo”; quasi tutte le sue Donne, invece, erano dei “Keel Negativi”. La Causa del suo Problema stava tutta qua! Antonio Aroldo
“Uno Sposo Sfortunato perché Malato” Enrico VIII, quando era giovane, aveva una Bellezza Straordinaria. Il nostro protagonista, infatti, era Alto, Atletico e con un Sguardo Magnetico che rapiva le donne che si scioglievano subito davanti ai suoi magnifici occhi chiari. Egli, però, alla soglia dei 35 anni, forse a causa della Sindrome di Mcleod, diventò, in pochissimo tempo (qualche decennio), obeso e con una forte atrofia alle gambe. Il Monarca Inglese, inoltre, aveva tutti i Capillari delle Cosce scoppiati. Una cosa, questa, che gli causò molte piaghe e ferite infette che gli davano molto Dolore. Tutto ciò significa che, molte delle sue donne, erano innamorate del Potere e non di lui. L’unica a volergli davvero Bene fu, forse, Catherine Parr che gli rimase vicino fino alla fine. Antonio Aroldo

mercoledì 11 novembre 2020

“Le Nuove Regole Italiane della Buona Creanza per la Francia Rinascimentale” Caterina De-Medici, quando sposò Enrico II di Valois, introdusse alla Corte Francese alcuni importanti innovazioni che adoperiamo ancora oggi. Stiamo parlando, cioè, dell’uso della Forchetta a Tavola. I Francesi, prima del suo arrivo infatti, utilizzavano le mani. Ella, però, non si limitò a questo. La nostra protagonista, difatti, fece in modo d’introdurre anche un altro importante elemento. La Regina-Madre, tanto per farla breve, iniziò a portare, quando morì il Marito, abiti di colore nero per lutto in un paese in cui era, invece, previsto il “Bianco”. La Vedova, per chiarirci, incominciò a indossare vestiti scuri il giorno della Morte del Coniuge e non smise più! Antonio Aroldo

martedì 10 novembre 2020

“La Grande Stirpe dei Valois cede il Trono” Enrico III, come forse già saprete, morì in un Attentato compiuto da Jacques Clément (Serbonnes, 1567 – Saint-Cloud, 1º agosto 1589). Stiamo parlando, cioè, di un Frate Predicatore Cattolico e Integralista a cui le scelte politiche del Re Francese, non piacevano. Egli, inoltre, era, forse, pagato da una Potenza Straniera. La sua morte, com’era ovvio che fosse, avvenne il giorno stesso del ferimento mortale del Monarca che era stato pugnalato nell’addome perforando l’intestino. Una ferita, in altre parole, che, oggi, sarebbe stata curata subito anche perché, la suddetta vittima, era giovane e molto forte, ma che all’epoca, fu difficile da curare. Il figlio di Caterina De-Medici, difatti, ci mise più di un giorno a morire. Una cosa straziante, quindi, che, però, gli dette il Tempo di consegnare il Regno al Cognato, aveva quasi quarant’anni. Antonio Aroldo

lunedì 9 novembre 2020

“La Grande Corona Spagnola Sconfitta da una Regale Lealtà” Il Re Filippo II di Spagna (Valladolid, 21 maggio 1527 – San Lorenzo de El Escorial, 13 settembre 1598), quando seppe che Enrico III di Valois- aveva avvisato Elisabetta I d’Inghilterra, ebbe l’idea di fare Guerra alla Francia con l’aiuto della Lega Cattolica, ossia un Movimento Internazionale, essenzialmente, Anti-Protestante. Il Monarca Francese, secondo gli spagnoli, era, infatti, colpevole anche d’aver designato, suo erede, Enrico di Borbone. Stiamo parlando, cioè, del Marito della sorella Margherita (Margot) che, come vi ho già detto, era Protestante. I Francesi, però, ebbero dalla loro parte l’Esercito Inglese. La Sovrana Britannica, difatti, non dimenticò mai la Provvidenziale Missiva che l’aveva avvisata dell’Attacco Spagnolo. Il Figlio di Carlo V, quindi, fu preso fra due Fuochi e fu sconfitto nel suo proposito. Antonio Aroldo

venerdì 6 novembre 2020

“Un Gioco di Spie nel 16° Secolo” Enrico III di Valois (Fontainebleau, 19 settembre 1551 – Saint-Cloud, 2 agosto 1589), tanto per chiarirci, aiutò la Regina Elisabetta I per due motivi ben precisi. Egli, infatti, era stato sempre un Cattolico Moderato e aveva sempre avuto buoni rapporti anche con la Sovrana Inglese. Il Re Filippo II di Spagna, proprio in conseguenza di ciò, decise d’organizzare un Complotto ai suoi danni con la complicità di un membro della corte francese, ossia il Conte di Plombois che ebbe l’ordine di farlo prigioniero e d’isolarlo. La cosa, però, non riuscì. Il Monarca Francese, difatti, sventò il tentato sequestro e fece arrestare la suddetta Spia Spagnola che fu uccisa davanti ai suoi occhi. La sua Contro-Mossa, ovviamente, fu di scrivere alla Corona Britannica per avvisarla. Antonio Aroldo

giovedì 5 novembre 2020

“Conseguenze di una Decapitazione” Il Re Filippo II di Spagna, appena seppe che la Regina Scozzese Maria Stuarda era stata uccisa in Inghilterra, perse la Ragione. Il nostro protagonista, infatti, tentò d’invadere il Suolo Britannico con una flotta di 130 Navi da Guerra e con diciottomila uomini. Egli, cioè, voleva arrivare nella Città di Londra con il suddetto esercito, spodestare Elisabetta facendola prigioniera e ristabilire il Cattolicesimo in quelle terre. La Sua Operazione, però, non riuscì anche perché i Vascelli Spagnoli erano troppo pesanti e poco maneggevoli. Gli Inglesi avvisati da Enrico III di Valois, invece, misero in campo soltanto 33 bastimenti che erano piccoli, più facile da usare, molto più veloci, conoscevano bene il territorio ed erano guidati da uomini come Sir Francis Drake. Il Gigante Spagnolo, in altre parole, fu sconfitto da uno Sciame di Zanzare Britanniche. Antonio Aroldo

mercoledì 4 novembre 2020

“Sfortunata anche nel Decesso” Maria Stuarda, il giorno della sua morte, si presentò al patibolo vestita di Rosso. Lo stesso colore, cioè, dei Martiri. La nostra protagonista, infatti, considerava se stessa come una Martire Innocente. Ella, difatti, si sentiva non colpevole per il Delitto che le imputavano e andò incontro al Boia con Grande Coraggio e Dignità. Il suo supplizio, purtroppo, non fu affatto breve. Tre colpi, furono necessari per farla morire. Il primo, tanto per farla breve, colpì soltanto la Cervice, il secondo ferì il Collo e soltanto il terzo recise la Testa. Antonio Aroldo

martedì 3 novembre 2020

“Entrapment: Due Regine sotto Scacco” La morte della Regina di Scozia, secondo la Leggenda Popolare, fu voluta dalla Sovrana Inglese. I fatti, però, non sono andati proprio così. Elisabetta, tanto per esser chiari, rimase indecisa, titubante fino all’ultimo secondo. Ella, difatti, non voleva creare un precedente pericoloso anche per se stessa e poi sentiva d’aver messo, lei, la Cugina in quelle determinate condizioni. La Trappola, cioè, era stata escogitata dalle sue Spie e con il Suo Assenso. Maria, purtroppo, non poteva fare altro che cascarci alla fine, perché la cosa era stata organizzata troppo bene. La Monarca Britannica, per farla breve, aveva una confusione in testa e andò a riposare. Il suo Segretario, allora, organizzò un “Consiglio di Stato Segreto” per fare in modo che la Responsabilità non ricadesse soltanto sulla Corona. La Figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, per capirci, non poté fare altro che accettare il fatto compiuto. Antonio Aroldo

lunedì 2 novembre 2020

“Una Regale Vita Sfortunata” Il primo figlio di Maria Stuarda fu Giacomo VI di Scozia nato dal suo secondo matrimonio con Enrico Darley Stuart. Il nuovo sposo della Regina Scozzese, infatti, era, secondo alcuni studiosi, anche un lontano cugino della Moglie. Ella, non appena poté ridurre al massimo i poteri del suo sposo, lo rilegò nel Castello di Edimburgo ufficialmente per il Vaiolo e dove avvenne una Gravissima- strana esplosione che lo fece morire. I parenti stretti del morto, non appena seppero dell’accaduto, mandarono un loro congiunto per indagare. La vedova, purtroppo però, si dimostrò subito poco collaborativa. Ella, infatti, per riuscire a farli contenti allestì un processo farsa. Il conte di Lennox- padre della vittima, però, decise di non cascarci e assieme con altri Lord Cattolici radunò un’armata per andare contro Mary e il suo amante, che nel frattempo, era diventato, come vi ho già detto, suo marito. Una mossa, questa, che si dimostrò vincente. La nostra protagonista, difatti, aveva avuto la medesima idea. Il suo esercito, però, era male armato, più piccolo e formato per la maggior parte da contadini. La lotta, quindi, era impari e lei, alla fine, dovette negoziare la Resa. I nemici, inoltre, pretesero che abdicasse in favore del figlio e lei fu fatta prigioniera in un Castello in un’Isola disabitata, dove però, riuscì a fuggire e a rifugiarsi in Inghilterra dalla Cugina Elisabetta, che nelle sue lettere, diceva sempre di volerla aiutare. Il suo nuovo sposo, intanto, era ricercato e finì in Norvegia dove verrà carcerato per tutta la vita morendo da solo e impazzito dal Dolore. La monarca inglese, nel frattempo, mise la Congiunta in un Esilio Dorato e si rifiutò d’aiutarla a riconquistare il potere. La figlia d’Enrico VIII, in altre parole, voleva che, la Sua Parente Scozzese, fosse scagionata da tutte le accuse. Una cosa, questa, impossibile e la Tudor lo sapeva bene. La carcerata, se così si può chiamare, non se ne stava con le mani in mano e tentò sempre di scappar via. La corte britannica, infine, si stufò di quella situazione e organizzò una Contro-Congiura, ossia la cosiddetta “Congiura Babington”, una trappola in cui la Regnante di Scozia ci cascò con tutte scarpe. Costei, infine, fu accusata d’aver organizzato un “Golpe” ai danni della Corona Inglese e fu imprigionata e decapitata l’8 febbraio 1587. Antonio Aroldo