sabato 19 marzo 2011

mercoledì 16 marzo 2011

Il Lato Oscuro del Sociale: per una Carrozzella che Avventura

“Il Lato oscuro del sociale: per una Carrozzella, che Avventura”


Miei cari amici, come ho già posto in luce nei miei precedenti articoli, quello della “Disabilità”, è un “Grande Business” dalle molteplici facce! L’ultima, che vi voglio presentare, è quella della “Vendita delle Carrozzelle”. Nel nostro paese, infatti, vivono circa 2.824.000 disabili , di cui 960.000 uomini e 1864.000 donne. Tutte queste persone, miei cari lettori, necessitano per “Vivere Bene” (in un modo o nell’altro), di un qualche “Ausilio Speciale”. La distribuzione di questi particolari sostegni è assegnata a ditte specializzate. Chi è, miei cari amici, che si occupa dell’assegnazione degli appalti? Dovete sapere che lo Stato italiano delega questo compito alle Regioni, le quali, però, si avvalgono a loro volta di una determinante commissione di esperti , che è formata, proprio dalle ditte del settore più rappresentative (come chiedere all’acquaio se l’acqua è fresca). Tutto ciò favorisce ovviamente, la formazione di forti monopoli baronati; nelle suddette commissioni inoltre, non c’è l’ombra, nemmeno a cercarla, di un disabile. Volendo esplicare, tali ditte, posso garantirlo io stesso, in quanto lo vivo sulla mia pelle, sono il più delle volte una specie di barca ubriaca formata da persone che, non vivendo la disabilità in prima persona, cercano solo di smerciare il loro prodotto. Io, infatti, al principio della scorsa estate, ho avuto dall’ortopedia Ruggiero una “Carrozzella Nuova” che solo un eufemismo potrebbe dirla non funzionale, essa infatti ha in dotazione delle cinghie che è più che ostico agganciare, non è sufficientemente adeguata alla mia altezza, ragion per cui, ogni qualvolta entro nella mia auto devo stare bene attento alla testa, infine, una carrozzella che non impenna è pressoché inutile, dal momento che non esistendo strutture architettoniche, c’è bisogno di superare gradini et similia.

Ho contattato più volte la suddetta ortopedia per farle presente questi problemi logistici, possiedo inoltre numero e nome degli addetti alla risoluzione di tali questioni, essi però giocano a scarica barile. Adesso vi descrivo uno dei solitissimi gineprai con i quali mi devo districare: Luca (colui che dovrebbe recarmi i pezzi di sostituzione) dice di stare aspettando Emilio (suo superiore) il quale dice che dovrebbe pensarci Luca, in seguito Emilio preso da spirito caritatevole decide di venire ma all’ultimo tentenna e rinuncia non facendosi vivo, riscaricando a quel punto la questione su Luca (…). Miei cari signori, sapete qual è il busillis? Che stiamo diventando un Paese estremamente individualista, basato sull’“Immagine Personale” nonché sul guadagno: il dogma è andare avanti passando sopra tutto e tutti, pur di ottenere quello che si vuole. I “Nostri Politici”, infatti, per quanto riguarda il “Sociale”, sono all’età della pietra, e per un semplice fatto: il “Sociale Non Produce, Non Fa Soldi. Ne Toglie Per Alcuni Versi” . I soldi sono sfruttati in tutt’altro modo, per corrompere le minorenni, per fare un esempio. Il Sociale, in altre parole, o non è proprio menzionato, perché al di fuori dei programmi stessi, o comunque adoperato soltanto quando, è l’ora di pretendere il “Voto”: in “Campagna Elettorale”. Qual è allora la soluzione, mi (e vi) chiederete? Beh, innanzitutto formare una commissione politica che contenga membri anche disabili, applicando in questo modo un principio che a mio avviso dovrebbe essere basilare, quello del “Sostegno Alla Pari” . Tal principio dovrebbe essere applicato anche alle cooperative sociali. Il gruppo dirigenziale della cooperativa Levante, infatti, di cui vi ho parlato diverse volte, è capeggiato da una persona normodotata, anche se, a mio parere, dovrebbe sottoporsi a una efficiente visita psichiatrica –in tal modo, forse, staremmo tutti più tranquilli. Colgo l’occasione, se permettete, per lanciare all’amministrazione sangiorgese un’idea che potrebbe sembrare balzana, ma secondo me funzionale alla questione: una cooperativa sociale con un gruppo dirigenziale formato in gran parte da disabili, perché solo chi ha il problema può capire.

Antonio Aroldo






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giovedì 3 marzo 2011

Le Battaglie dei Nuovi Eroi

“Le Battaglie dei Nuovi Eroi”


Lo scorso 24 gennaio 2011, è stata inscenata, in “Piazza Municipio”, una “Singolare Tipologia di Protesta”. Alcune persone, infatti, hanno scalato il “Maschio Angioino”. Questa “Particolare Azione Dimostrativa”, miei cari amici, è stata organizzata da un’associazione, nata recentemente, chiamata: “Il Welfare non è un Lusso”. Tale comitato, in realtà, è composto da una serie di “Cooperative Sociali” impegnate nell’assistenza agl’anziani, “Tossico-Dipendenti” e ai disabili. Esse, infatti, contestano al “Comune di Napoli” i “Mancati Pagamenti”. L’“Amministrazione Iervolino”, in poche parole, da più di trentaquattro mesi non distribuisce gli stipendi agl’operatori delle varie cooperative. Le cooperative, coinvolte in tutto ciò, sono 150. Molti membri di questi particolari soggetti, però, per ovviare a questa forte mancanza di liquidità hanno dovuto, secondo Don Peppino Gambardella, (presidente di una di queste cooperative), fare dei “Mutui Bancari”. Gambardella, infatti, pone in luce, per esempio, che il Comune di Napoli ha, con la sua cooperativa, un debito di quattrocentomila euro. Il succo del discorso, miei cari amici, è che senza i 42 milioni di euro di “Spettanze”, per tali coop, è diventato impossibile garantire i servizi offerti agl’utenti del cosiddetto “Terzo Settore”. Quello che è certo, miei cari lettori, è che, se le persone coinvolte in tutto ciò, sono arrivate a scalare i “Torrioni Del Maschio Angioino” e a fare un’“Invasione di Campo” durante un’“Importante Prima” al “Teatro San Carlo”, allora significa che queste persone devono sentire una “Forte Dedizione” per questo particolare lavoro. Io, miei cari ragazzi, non so dirvi se in questo preciso momento la situazione di questi “Nuovi Eroi”si sia risolta: i “Mezzi d’Informazione”, in quest’“Epoca Berlusconiana”, non sono molto attenti a “Queste Cose”! Qui, però, miei cari amici, vi voglio presentare due esempi di questo “Grande Senso del Dovere”. Il primo esempio che vorrei porre alla vostra attenzione è quello di un’“Associazione Onlus”, chiamata “ANIDA”. Essa si occupa , infatti, della difesa dei “Diritti” dei “Diversamente Abili”. Il punto di partenza dell’ANIDA, l’abbiamo già incontrato nel precedente articolo, è l’idea che, aldilà del “Mero Assistenzialismo”, sia necessario fornire, alle “Persone Svantaggiate”, gli “Strumenti Necessari” ad una “Concreta Integrazione” nella società. Qual è il modo migliore per ottenere tutto ciò, se non quella di offrire, a tali individui, una “Reale Possibilità di Lavoro”. La suddetta associazione, con l’intento di perseguire questa “Particolare Linea di Condotta”, ha attivato un interessantissimo progetto che io, se permettete, vorrei sottoporre alla vostra attenzione. Un gruppo di disabili, (sollecitati dalla stessa ANIDA), hanno potuto imparare un vero e proprio mestiere. Essi, infatti, per circa tre mesi, hanno lavorato, insieme a delle “Giovani Stiliste Emergenti”, alla realizzazione di una, (miei cari amici è tutto vero per fortuna), “Sfilata di Moda”. Questa esperienza, in altre parole, è stata importante per tutte le persone coinvolte. Le tre stiliste, infatti, hanno dichiarato che è stata una “Bella Esperienza”. Alcuni disabili coinvolti, poi, si sono scoperti dei “Bravissimi Modellisti”; altri, invece, degli “Esperti Comunicatori”. Il secondo esempio, che vorrei porre in evidenza, è quello di Fabrizio Cozzolino. Cozzolino, miei cari amici, è un “Assistente all’Autonomia di Carriera”. Egli, infatti, ha iniziato a fare questo lavoro nel 1994, in quell’anno, infatti, la “Cooperativa 19°”, con sede a Roma, vinse l’appalto a San Giorgio a Cremano per l’“Assistenza Agl’Anziani”. In quel determinato periodo, il nostro Cozzolino, si distinse per la “Sua Intelligenza”, per la “Sua Sagacia”, per la “Sua Spontaneità”, per il “Suo Carattere”, talmente tanto che, l’amministrazione gli propose di passare in ufficio dove doveva occuparsi della gestione dei turni del personale e rapporti con le “Asl”. Cozzolino, dunque, ha imparato a fare il “Diplomatico”. Nel 99, il Comune di San Giorgio a Cremano creo, come abbiamo già visto, la “San Giorgio Solidale S.p.A.” . Cozzolino, adesso che lavora per la “Cooperativa Levante” (Ex San Giorgio Solidale”), è tornato, purtroppo, a fare l’assistente all’autonomia con lo “Stesso Amore”, con la “Stessa Determinazione”, (questo lo posso garantire personalmente), di prima. Miei cari amici, in breve, se ci fossero più persone, come Fabrizio Cozzolino, e meno persone come Gerardo Longo, il mondo sarebbe un mondo migliore; credetemi, miei cari amici, è proprio così: basta guardare la “Bella Moglie” che ha.

Antonio Aroldo



Le Battaglie dei Nuovi Eroi - YouReporter.it

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