sabato 19 dicembre 2020

“Un Discepolo dello Spettacolo della Natura” Leonardo Da-Vinci, in uno dei suoi Taccuini, scrisse una volta: “Cosa rende bello un volto?”. Egli, poi, continuò il suo “Appunto” dicendo: “La Divina Proporzione delle Parti che lo costituiscono, e ogni parte dev’essere in Armoniosa Proporzione con il Tutto”. Il Nostro Genio e Grande Maestro, quindi, considerava le proporzioni del corpo come una sorta di Musica Divina e Disuale e riteneva che, come vi ho già accennato una volta, le “Proporzioni Armoniche” regolassero l’intero universo. Il Nostro Protagonista, infatti, scrisse in un’altra pagina che: “Gli Occhi, le Sopracciglia, le Narici, gli Angoli della Bocca, i Lati del Mento, le Mascelle e le Orecchie devono rispettare le Giuste Proporzioni sul Volto”. Egli, inoltre, disse che: “Lo Spazio che va dal Mento alla Narice del Naso e la 3° Parte del Volto ed è uguale alla Larghezza del Naso fino alla Fronte. La Distanza fra la Metà del Naso e la Base del Mento, è uguale a Metà della Lunghezza del Volto”. Questo Grande Erudito Fiorentino, in altre parole, disse che bisognava “Disegnare le Cose ispirandosi alla Natura e fissandole, poi, nella Mente”. L’Artista, infine, concluse il Discorso con queste esatte frasi: “Io Calcolo che lo Spazio tra la Divisione delle Labbra e la Punta del Mento è 1/3 della Distanza tra la Divisione delle Labbra e la Punta del Mento, e questo è 1/12 del Volto. Dalla Punta del Mento alla Base del Mento, è 1/6 del Volto, è 1/54° dell’altezza di un Uomo”. Questo Grande Fondatore della Cultura Europea, tanto per chiarirci, rifletteva su come si vedevano le cose in base alle Regole della Proporzione. Egli, inoltre, analizzava le movenze di un corpo sempre usando le Regole della Proporzione. La Matematica e la Geometria, in breve, cambiarono, radicalmente, il modo di vedere del Primo Attore della Nostra Storia e gli consentirono di fare uno dei Disegni più Famosi del Mondo: “L’Uomo Vitruviano”. Un’opera, questa, che vide la Luce nello stesso periodo in cui ci fu la “Scoperta Ufficiale dell’America” che mette al centro l’Essere Umano con tutte le sue Forme Geometriche. Quello che è stato definito il “Più Grande Scienziato di tutti i Tempi, per spiegarmi meglio, inscrisse una Figura Umana all’interno di un Cerchio e di un Quadrato, e il Centro di tutto era L’Ombelico! Tali Figure Geometriche hanno, per così dire, un Significato Esoterico: il “Quadrato” rappresenta la Terra, il “Cerchio” invece, l’Intero Universo. Stiamo parlando, dunque, di un Ritratto dell’Uomo nel Suo Ambiente Naturale. Gli Studi Leonardeschi, però, hanno puntato molto anche a capire la Psicologia Umana attraverso il Linguaggio del Corpo, ossia “I Gesti”. Una cosa, questa, che, da Leonardo in poi, è stato fondamentale per ogni Pittore o Pittrice. Egli, infatti, scrisse: “Bisogna Sapere quale Muscolo presiede a un Determinato Movimento, e tutto ciò va correttamente Rappresentato, se ciò non avviene i Nudi sembrano Legnosi, e Privi di Grazia e Movimento, appaiono un Sacco di Noci più che Superficie Umana, ovvero un Fascio di Ravani piuttosto che Muscolosi Nudi”. Lo studio dei Gesti e delle Proporzioni permise a Leonardo d’affrescare le Pareti del Refettorio di un Convento dal Duca di Milano. Sto parlando, cioè, della Famosa “Ultima Cena”. Un meraviglioso affresco, questo, che rispetta alla Perfezione “L’Armonia Musicale delle Proporzioni”. Una cosa, questa, da ottenere giocando con le Dimensioni. Gli studiosi, per chiarirci, hanno appurato che, misurando la Larghezza degli Affreschi, si può evidenziare che, il Rapporto di Simmetria fra le Differenti Figure Affrescate, è di: “1/2, 1/3, 1/4”. Questo significa che, i Vari Riquadri, hanno Larghezze Diverse. I Discepoli sono così realistici che sembrano davvero, lì, a Cena con Gesù. L’Affresco dell’Ultima Cena, sembra così realistico, da suscitare Grande nella mente di chiunque l’osservi. Lo Spazio, la Luce che filtra dalle Finestre Laterali del Refettorio, il Senso del Colore, il Senso della Distanza e la Prospettiva Lineare, fanno e facevano sembrare il Dipinto molto Naturale; consentivano, insomma, di vivere l’Esperienza Ottica della Natura. Una cosa insolita per quei tempi. Il Dipinto, inoltre, racconta una Storia, ossia il momento in cui il “Figlio di Dio” dice ai suoi Commensali che, qualcuno, lo tradirà. Il Geniale Artista-Ingegnere, tanto per farvela più breve possibile, decise d’esprimere, tutto il Turbamento dei suddetti 12 Convitati, nel ricevere la Mesta Notizia attraverso la Tecnica del Linguaggio del Corpo che abbiamo già esaminato. Una Fortissima Ossessione, dunque, da cui è nato un Capolavoro. Molti analisti ritengono la Gioconda il Ritratto della Moglie di un Mercante e basta! Esso, in realtà però, è un’altra Somma Perfetta di tutte le Sue Ossessioni e la Sintesi della Sua Filosofia: “Il Corpo della Donna”, “Il Corpo della Terra” che è Pronta a Generare, amorevolmente, i Buoni della Terra. Antonio Aroldo

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