mercoledì 2 dicembre 2020

“Prigionieri di una Zavorra Mentale” Gli Afro-Americani, che emigrarono dal Sud al Nord, non ebbero una grande accoglienza nelle Città Metropolitane. Costoro, infatti, si dovettero adattare a fare i Lavori più umili. Una cosa, questa, che comportò una Segregazione Raziale Non-Legalizzata, ma esistente di fatto. Questo perché avere un’occupazione da poveri spinse, i nostri protagonisti, a prendere, ad acquistare ad affittare alloggi più poveri. La presenza di Persone di Colore, poi, implicò il Deprezzamento delle abitazioni in questione. Stiamo parlando, cioè, di un Forte Isolamento Residenziale, non riconosciuto dalla Legge, ma che, almeno in parte, c’è ancora oggi. Tali uomini e donne- tali individui, infine, furono trattati male, messi all’Angolo anche dal Mondo Sindacale che non li voleva. Noi, “Esseri Umani”, abbiamo, come mi disse una volta, il Professore di “Teoria e Storia della Storiografia”, una velocità di mutamento estremamente rapida a livello politico, molto rapida a livello economico, ma estremamente Lenta, a livello di Mentalità. Antonio Aroldo

Nessun commento:

Posta un commento

Commentate tutto e passate Parola