lunedì 26 ottobre 2020

“Il Gioco delle Corone Insanguinate e la Nascita di un Grande Impero” L’uomo che, Carlo IX dovette uccidere nella Famosa Notte di San Bartolomeo, era l’Ammiraglio del Regno di Francia- Gaspard de Châtillon (Châtillon-sur-Loing, 16 febbraio 1519 – Parigi, 24 agosto 1572). Egli, tanto per esser chiari, era, per così dire, “infermo”, perché ferito in un Attentato alcune settimane prima della Strage. Procediamo, però, con ordine e calma. I Protestanti Francesi (Ugonotti), in poche parole, andarono a quella dannata festa di Matrimonio anche perché, il Duca D’Angiò- fratello del Re Francese, si era appena fidanzato con la Regina Elisabetta I d’Inghilterra. La nostra protagonista, infatti, era molto brava nell’Arte della Diplomazia Internazionale. E, con questo determinato Sposalizio, tendeva a dividere gli Spagnoli dal popolo francese. Ella, inoltre, aveva un bellissimo rapporto con le Signorie e Comuni Italiani. La Monarca Inglese, difatti, considerava l’Italiano dell’epoca, quasi come se fosse stata una Seconda Lingua. La Corona Britannica, tanto per chiarirci, con lei ripristinò il protestantesimo, perché era stato dimostrato che il Cattolicesimo faceva perdere Sovranità nei confronti del Papa e degli Stati Cattolici. La Sovrana, cioè, doveva proteggere il popolo dalle Mire Espansionistiche di Filippo II di Spagna che, da buon cattolico, aveva l’occasione di contestare l’ascesa al trono della seconda figlia d’Enrico VIII, ma non lo fece perché l’erede, in quel caso, sarebbe stata Maria Stuarda, che all’epoca, era ancora sposata con Francesco II. Il trono britannico, quindi, doveva, rimanere, almeno per il momento, nelle mani del ramo principale della Dinastia dei Tudor. La Regina con i Capelli Rossi, cioè, s’avvalse di questo Gioco di Dinastie, per Regnare con stabilità e ben voluta dalla maggioranza delle persone a cui non piaceva la Nuova Religione, ma nemmeno le imposizioni venute da Roma. La regale venticinquenne, pur non essendo una fanatica religiosa, volle ripristinare una Chiesa Anglicana su base Calvinista ma mantenendo la struttura episcopale. Lei, per dirla in breve, mantenne il potere supremo religioso, ma affidò la “Guida” all’Arcivescovo di Canterbury che, ancora oggi, si occupa anche dell’Incoronazione. Ella, infine, reintrodusse il “Book of Common Prayer” voluto dal Padre. Questa Struttura Ecclesiastica, purtroppo, finì col causare non pochi problemi ed una Profonda Spaccatura fra i Calvinisti Inglesi che decisero di sottomettersi al Potere Statale e quelli che, invece, volevano un “Calvinismo Puro” chiamati “Puritani” e che decisero, almeno in parte, d’emigrare in America. La Figlia di Anna Bolena, tuttavia, agì in maniera moderata. Sua Maestà, cioè, decise di tollerare qualsiasi confessione religiosa differente dalla sua, purché gli adepti degl’altri Credi, non volessero manifestare le proprie convinzioni pubblicamente e con Veemenza. Le Riforme, di questo periodo, furono importanti anche in campo economico. I britannici, prima che lei arrivasse al Potere, subivano il Dominio Commerciale dei Genovesi, dei Veneziani e di quelli della “Lega Anseatica” (quelli del Nord): con lei non fu più così. Lo Stato, per dirvi tutto, favorì l’industria tessile e l’esportazione della Lana Grezza. Il governo poi, come vi ho già accennato, limitò il predominio sugli oceani delle Potenze Straniere con l’aiuto dei Corsari come Sir Morgan, Sir Drake e Sir John Hawkins. Antonio Aroldo

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