venerdì 25 giugno 2010

Il Mistero Di Oak Island: Alcune Conclusioni


“I Guardiani dei Sacri Segreti dell’Essere Supremo: Il Mistero di Oak Island


(Alcune Conclusioni)

Arrivati a questo punto, miei cari ragazzi, dobbiamo trarre alcune conclusioni! I lavori per costruire il misterioso pozzo di Oak Island, secondo gli esperti, (miei cari amici), sono durati almeno un anno. La perfezione dell’opera, inoltre, ci dimostra, di là di ogni ragionevole dubbio, che chiunque l’abbia costruito in quel modo, avesse delle “Grosse Conoscenze” d’“Ingegneria Idraulica”. Il pozzo, infine, sempre secondo gli studiosi, è stato realizzato sicuramente prima del 1750. Arrivati a questo punto, ragazzi miei, dobbiamo porci una domanda molto importante: come mai, questa “Misteriosa Cassaforte”, (se di questo si tratta), si beffa di “Ricercatori” e “Cacciatori di Tesori” da oltre duecento anni? Gli esperti, su questo particolare punto, concordano nel dire che gli artefici dell’opera, chiunque essi fossero, non volevano certo che fosse prendibile da chiunque! I progettisti, per assicurarsi ciò, crearono dei “Canali Artificiali” per difendere il pozzo. Costoro, infatti, scavarono due canali collegati con l’oceano in due differenti direzioni. La fossa, da una parte, è distante 60 metri, dall’altra invece, più di 150 metri. La scoperta più interessante, però, fu che uno dei canali era collegato a una spiaggia. Un luogo, non ci crederete ma è così. Interamente creata dall’uomo. Essa, inoltre, sempre secondo gli esperti, avrebbe avuto anche un’altra peculiarità. Gli analisti, infatti, affermano che lì, in passato, ci fosse l’inizio di una galleria lunga 150 metri e con una “Portata d’Acqua” di 8000 litri al minuto. Questa determinata galleria, inoltre, era completa di “Sistemi di Filtraggio” che hanno, praticamente da sempre, impedito ai “Differenti Bacini del Pozzo” d’ostruirsi d’acqua oceanica. Tutto il sistema, inoltre, possedeva anche cinque “Canali di Scolo”. La suddetta spiaggia, infine, è stata costruita, almeno in parte da “Fibra di Noci di Cocco”. Questo particolare materiale, dovete sapere, una volta era usato per costruire le cosiddette “Casse da Imballaggio”. Voi direte: “E allora”!? Beh, miei cari amici, (come voi ricorderete dalla volta scorsa), il problema è che l’albero della noce di cocco, almeno fino a qualche secolo fa, non faceva parte della cosiddetta “Flora” presente in Nuova Scozia. Gli studiosi, infatti, credono che, almeno un pizzico del tesoro, sia arrivato, (per via mare), dalla Florida o dalle “Isole Caraibiche”. La presenza della suddetta fibra è stata confermata anche dal “Museo delle Scienze Naturali di Ottawa”. I ricercatori negl’ultimi anni, pur di arrivare a quella spiaggia, hanno scavato un mucchio di gallerie alternative per tutto il territorio dell’isola. Il pozzo di Oak Island, in parole povere, dopo oltre duecento anni continua ad’affascinare tutti gli studiosi e curiosi. Il suo mistero, purtroppo però, forse dovrà rimanere tale per molto altro tempo. L’unico che sembra sapere qualcosa in più sulla vera origine del pozzo, nonché sul tesoro stesso, è Daniel Blankenship. Egli, però, almeno per il momento, non ha nessuna intenzione di dire ciò che ha scoperto. Lo so! Vi avevo promesso delle novità importanti. La mia intuizione, almeno per il momento, non è stata comprovata da nessun elemento concreto. Io, però, più ci penso e più mi convinco di avere ragione. Io, infatti, vi prometto solennemente, sul onore da giornalista, che, dovessi metterci secoli, ma, prima o poi, arriverò fino infondo a questa storia. Vedrete alla fine la verità verrà fuori! Auguratemi, anche questa volta, una “Buona Caccia”.



Antonio Aroldo

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