giovedì 8 aprile 2010

Due Possibili Futori per la Nostra Patria


“Due Possibili Futuri della Nostra Patria”


Miei cari amici sono sicuro che vi hanno riempito la testa di chiacchiere con il problema del “Legittimo Impedimento”; lasciate, però, che adesso vi dica la mia opinione. La maggior parte di voi, sicuramente, non sarà d’accordo con me, considererete la mia visione un po’ troppo drastica, ma mi perdonerete. Se questa nuova panzana del governo dovesse essere applicata daremo ai nostri illuminati governanti la possibilità di trasformare l’Italia sempre di più in uno stato autoritario e oligarchico, o peggio ancora ci potrebbero portare per mano e silenziosamente ad accettare di nuovo la monarchia. A questo, punto secondo me, l’unica soluzione è quella di preparare, qui mi rivolgo alla parte più sana del mondo intellettuale italiano, un vero e proprio colpo di mano per riaffermare con determinazione e coraggio che il popolo italiano non è una moltitudine di pecore in grado di seguire il pastore di turno, ma un corpo vivo e pensante e completamente libero da “Condizionamenti Mediatici”. Se tutto ciò non accadrà, credo fermamente, che la nostra nazione sia ben presto destinata a trasformarsi in un paese in cui esiste un “Califfato Mediatico- Mafioso” più vicino hai paesi dell’estremo oriente che a un membro del sistema geopolitico occidentale in sostanza cari amici, so di usare parole un po’ forti, ma penso che l’unica soluzione sia organizzare una vera e propria contro rivoluzione silenziosa che faccia andare Berlusconi in galera Fini in esilio Bossi all’ospizio e, (qui qualcuno penserà che sono impazzito), che trasformi il Vaticano nella sede di quel “Consiglio Internazionale” delle religioni che io vi ho prospettato in altri articoli apparsi in questi anni sul web. Tale adunanza, in pratica dovrebbe, secondo il mio parere, porre tutte le religioni sullo stesso piano e attuare il principio supremo della vera libertà religiosa, basandosi però, su valori condivisi da tutti. Se tutto ciò non dovesse succedere qui rischiamo una vera rivoluzione sanguinosa con morti e feriti e di trasformare il paese di colpo da uno “Stato Repubblicano” in una Dittatura furiosa e violenta.

Antonio Aroldo

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