lunedì 19 aprile 2010

La Patriottica Volpe di Fuoco Italiana

L'Avventurosa Vita della Patriottica Volpe di Fuoco Italiana"



Questa è la Storia di un cuore ardente e coraggioso, "Amante della Giustizia" ; questa è la "Vera Storia" dell' "Ultimo Vero, Grande Patriota Italiano" , che meriti ancora, questo "Gravoso Appellativo"; questa è la "Grande Storia" della "Leggendaria Vita" , del "Comandante Diavolo" . Nell'a prile 1941, in "Africa Orientale", (Asmara), c'è la disfatta dell'esercito italiano a opera degli inglesi. In tale occasione, il "Tenente Italiano" Amedeo Guillet, pur di rimanere fedele al suo "Personale Codice D'Onore" , decide, affiancato da un centinaio di "Soldati Indigeni a Cavallo" , di continuare a combattere gli inglesi. L'intento di quel tenente e dei suoi uomini, per sua stessa ammissione, è quello di "Combattere fino all'Ultimo Uomo" per impedire, alle "Truppe Inglesi" , d'andare a combattere in Libia contro le "Truppe Italiane" stanziate li. Guillet, per riuscire nel suo intento di sfuggire all' "Esercito Britannico" , si spoglia della "Divisa Militare Italiana" e indossa il "Turbante" e la "Futha" , tipici indumenti di quella parte del Mediterraneo. Per essere ancora più irriconoscibile e farsi accettare da i suoi uomini, inoltre, impara, alla perfezione, la "Lingua Araba" e si fa chiamare Ahmed Abdullah al Redai. Sempre per tali motivi, Guillet adotta gl' "usi" , i "Costumi" e il "Modo di Pregare" delle "Popolazioni Musulmane" . Per il cosiddetto "Comandante Diavolo" , infatti, è stato sempre molto irrilevante la maniera in cui si prega; ciò che ha sempre contato, per Guillet, è che il "Dio" , in cui si crede, sia "Sempre lo Stesso" . Amedeo Guillet, quindi, com'è stato già accennato, dopo la sconfitta di Gondar e la cons eguente "Occupazione Inglese" della "Provincia di Asmara" , entra in clandestinità. Guillet e la sua "Banda Armata" , senza alcun "Preciso Ordine" dell' " Alto Comando Militare Italiano" , una "Forte Azione di Guerriglia" contro l'"Esercito Inglese" . La "Grande Precisione" di tali azioni e l' "Immensa Violenza" usata per sferrare questi "Incessanti Attacchi" , procurarono, al "Grande Patriota Italiano" , l'"Appellativo Arabo" di "Cummundar-as-Sheitan" , in altre parole, il "Comandante Diavolo". L' "Infernale Banda" dei cosiddetti "Spaces", un "Reparto Indigeno Multinazionale" , (composto da eritrei, etiopi e yemeniti) , guidata da Guillet, dà "Molto Filo da Torcere" all'esercito inglese. Guillet, infatti, appronta, grazie alla sua "Fedelissima Banda" di "Cavalieri Arabi", una "Tattica di Guerriglia" in grado di portare un "tremendo Scompiglio" nello "Schieramento Motorizzato Inglese" . L'"Atroce Battaglia" di Cherù del 1941, (in Eritrea), è, senza alcun dubbio, un "Lambante Esempio" delle "Speciali Doti di Combattimento" dell'"Ingegnoso Ufficiale". Il "Servizio Segreto Britannico", in conseguenza di tutto ciò, mette una "Taglia" di "Mille Sterline D'Oro" , ("Vivo o Morto), sulla testa del comandante diavolo. L'intento di Guillet, in sostanza quindi, è quello di far credere, ai "Soldati Inglesi", che l'esercito italiano, stanziato in quella parte del "Territorio Africano", sia ancora in grado di procurare, ai "Britannici", "Perdite Molto Pesanti".



Guillet, in altre parole, vuole che l'Italia possa uscire, dal "Fronte Africano" del "Secondo Conflitto Mondiale", a "Testa Alta"; in grado, cioè, di "Giocare" un "Proprio Ruolo" in Africa. Per Amedeo Guillet, quindi, da questo momento in poi, inizia un "Nuovo tipo di Guerra", la sua "Guerra Privata". Un'"Azione Militare Completamente Indipendente" durata otto mesi "Ordinata dal Destino". Il "Negus d'Etiopia", Hailè Selassiè, quasi contemporaneamente però, cacciati gl'italiani, cerca, con l'aiuto degl'inglesi, d'annettere l'Eritrea. Guillet decide, allora, di sfruttare, a suo vantaggio, i "Sentimenti Anti-Etiopici" del "Popolo Eritreo" ingrossando, ancora di più, le file del proprio "Esercito Privato". Amedeo Guillet, riesce a far ciò, perché lui, agl'occhi di quel "Particolare Esercito Multi-Etnico", è il "Degno Rappresentante" di "Valori e Qualità", ( di "Coraggio, Abnegazione, Sacrificio"), che erano presenti nella loro "Grande Cultura". Nessuno di quei uomini, infatti, ha mai pensato, neanche per un attimo, a tradire il "Leggendario Comandante Diavolo". Sono state proprio, queste "Incredibili Qualità", infatti, a spingere Guillet, a non seguire il "Perentorio Ordine di Resa". Guillet, in altre parole, non vuole, assolutamente, "Sprecare un'Occasione D'Oro" per "Attaccare di Sorpresa" il nemico. Guillet, quindi, è un "Uomo Imprevedibile, Coraggioso, Temerario, Camaleontico". Una persona, in sostanza, dai mille volti: "Agente Segreto", "Tenente di Cavalleria", "Stalliere", "Maniscalco", "Scaricatore di Porto", "Portatore D'Acqua", "Ambasciatore". Le "Azioni di Sabotaggio" della "Banda Indigena" di Guillet, ai "Ponti", "Ferrovie", alle "Linee Telegrafiche", dapprima sono attribuite a "Normali Banditi del Deserto", poi però, la "Stampa Internazionale", prima, l'"Intelligence Britannico", poi, intuiscono qualcosa e iniziano ad attribuire, queste "Straordinarie Imprese", al "Grande Mito" del comandante Diavolo. Qualcuno, ha osato perfino, paragonare Guillet al "Leggendario Lorenz d'Arabia". Questo "Particolare Raffronto", in realtà però, non regge molto. Lorenz D'Arabia, infatti, all'epoca, era sostenuto dall'"Impero Britannico"; Guillet, invece, è stato sostenuto, sostenuto, soltanto, dal "Proprio Coraggio" e dalla "Propria Fede" ed è riuscito a compiere le sue "Azioni di Guerriglia" pur non avendo, almeno all'inizio, il "Becco di un Quattrino". I "Servizi Segreti Inglesi", dunque, cominciano a dare una "Caccia Spietata" al "Giovane Tenente Italiano". Il "Diretto Responsabile", di questa "Speciale Caccia all'Uomo", è il "Maggiore" dell' "Esercito Britannico", Max Harari. Quest'ultimo, pur dedicandosi anima e corpo, esclusivamente, alla "Cattura" di Guillet, non riuscirà mai, a prenderlo. L'inseguimento, infatti, sarà estenuante per entrambi i contendenti. Harari, però, (è necessario porlo in luce), in questa "Intrigante Partita a Scacchi", riesce persino a catturare lo "Splendido Cavallo Arabo" di Guillet chiamato Sandor. Guillet, in altre parole, è "Braccato da Tutte le Parti". Nello stesso tempo però, Guillet, in questa "Mortale Sfida d'Intelligenza", segna molti punti a proprio favore. Egli stesso, (travestito da "Bracciante"), infatti, intasca, fornendo "False Informazioni" al nemico, la "Grossa Taglia" che gl'inglesi avevano messo in palio per la sua "Stessa Cattura".

La "Scheda Personale" di Amedeo Guillet, in possesso degl'uomini del servizio segreto inglese, personalmente redatta da Harari, descrive, il "Sedicente Comandante Diavolo" in questo modo:

"Scapolo".

"Altezza = 1.74".

"Colorito Bruno".

"Capelli e Baffi Castani".

"Segni Particolari = Sterno Incavato per Frattura Toracica".

"Tatuaggio Arabo sul Seno Sinistro".

>"Ferita alla Mano Sinistra".

"Note Personali = Pluri-Decorato di sei Medaglie al Valor Militare".

"Campagne Militari = Etiopia e Spagna".

"Differenti Decorazioni Militari Spagnole Conferite al Valor Militare".

"Una Promozione per Meriti di Guerra".

"Tra i Maggiori Artefici d'Operazioni di Polizia Coloniale".

Il "Barone Amedeo Guillet" , quindi, "Deve, Necessariamente" , essere considerato uno dei più "Grandi Eroi" della "Nostra Storia Nazionale". La sua vita, quindi, è stata "Intensa", "Molto Avventurosa" e piena di "Colpi di Scena". Una vita, in sostanza, che vale la pena di narrare dall'inizio. Guillet nasce a Piacenza da una "Famiglia Aristocratica" con una "Lunga Tradizione Militare" . Egli è un "Brillante Ufficiale di Cavalleria" che conduce una "Vita Spensierata" tra "Lusso" e "Feste Mondane". In tale periodo, infatti, ha avuto ben due "Relazioni Galanti": una con l'"Attrice Italiana", Elsa Merlini, un'altra invece, con l' "Attrice Americana" Mary Pickford (Gladys Smith) . Nell'inverno del 1934, però, gli "Eventi Storici" subiscono, all'improvviso, una "Brusca Accelerazione". Mussolini, infatti, "Annuncia Ufficialmente" , le "Proprie Mire Coloniali" in Etiopia. Guillet, che in quel periodo, si sta allenando, con la "Squadra Nazionale D'Ippica" per le "Olimpiadi di Berlino" , è spinto, dal "Proprio Patriottismo", a partire, insieme a "Tanti altri Giovani", per il "Corno D'Africa". Questa "Splendida Terra", "Martoriata dalla Violenza" da quel momento in poi, sarà l'"Elemento Cardine" dell'"Intensissima Vita" del tenente Guillet, per moltissimo tempo. Le "Ostilità" iniziano il 3 ottobre 1935. In quel preciso momento, infatti, le truppe italiane oltrepassano il confine tra Eritrea ed Etiopia cogliendo di sorpresa le "Milizie del Negus". Amedeo Guillet è stato messo alla guida, come si è già detto, degli "Spaces" che, in sostanza, erano "Combattenti Libici a Cavallo", in maggioranza "Beduini" , che sotto lo "Status" di "Mercenari Privati" che, con "Mezzi Propri" e a "Proprie Spese", devono combattere, per il "Governo Italiano", per "Dieci Lire a Giorno". Guillet, non appena vede questo "Forte e Fiero Gruppo di Cavalieri" , ne rimane affascinato. Guillet, dimostrando una "Straordinaria Umiltà", per riuscire a conquistarsi la "Grande Fiducia" di quei "Straordinari Guerrieri", decide, unendosi ai "Bambini della Scuola Coranica", (com'è stato già posto in luce), imparando l'arabo alla perfezione. Tra Guillet e gli Spaces si crea, in tal modo, un "Bellissimo Rapporto di Correttezza e di Fiducia Reciproca". Ammalato di "Malaria" , (alla "Vigilia del suo Primo Combattimento"), infatti, è proprio uno degli Spaces, ha sostenerlo e a salvargli la vita, durante il "Sanguinoso Scontro". Quel determinato Spaces, infatti, può considerarsi il "Primo Vero Sciubasciè (Maestro)" di Guillet. In sostanza, in effetti, è stato il primo, a insegnare al tenente italiano, i "Primi Rudimenti" del "Modo di Vivere" del "Modo di Combattere" del "Popolo del Deserto". Guillet, per fortuna però, non ha bisogno di molte lezioni, perché essendo molto intelligente, ha imparato molto in fretta. Guillet, in questo primo periodo guadagna la sua "Prima Medaglia" per essersi distinto in un "Feroce Combattimento Corpo a-Corpo" nella "Alto-Piano di Seli-Klacan". Ferito, alla mano sinistra, a causa un proiettile deviato dalla sella del suo cavallo, Guillet è in procinto di tornare a casa. Succede, però, un "Piccolo In previsto". L'avanzata dell'esercito italiano in questa prima parte della guerra sembra inesorabile. Il 5 Maggio 1936 le truppe di Badoglio entrano ad Addis Abeba. Contemporaneamente le truppe del "Generale Rodolfo Graziani" conquistano, quattro giorni dopo, Dire-Daua. Guillet, però, non può festeggiare la "Vittoria Italiana". Egli, infatti, deve recarsi a Tripoli. In tale occasione il "Generale Balbo", concede, infatti, all'ufficiale di cavalleria di organizzare la cerimonia per la venuta in Libia di Mussolini; trovando, per tale giornata, molti cavalli per gli "Alti Gerarchi Fascisti".

Guillet li compra in Italia e in Francia. In tale occasione Guillet, grazie alla "Sua Prontezza di Riflessi", riesce anche a risolvere in fretta un "Piccolo Malinteso", sullo svolgimento della cerimonia, occorso tra Achille Starace e Benito Mussolini. Dopo la cerimonia Guillet deve far ritorno in Italia per essere operato alla mano sinistra. Durante la convalescenza risiede da alcuni parenti a Napoli; lì incontra la sua "Futura Moglie" Beatrice (Bice). Il matrimonio, tra i due però, non può essere celebrato in "Tempi Brevi". Il "Governo Fascista", infatti, in quel periodo "Promulga" una "Particolare Normativa" che sancisce l'"Obbligo Perentorio", per tutti gl'ufficiali, di sposarsi per avere "Avanzamenti di Carriera" senza dover andare in guerra. Guillet, per non dare l'immagine di chi si sposi, soltanto per "Far Carriera", preferisce guadagnarsi le "Cosiddette Stellette Militari" sul "Campo di Battaglia". Egli, infatti, essendo un "Liberare d'Ispirazione Cattolica" , decide d'andare "Volontario" in Spagna. Guillet, sotto le "Mentite spoglie" di Alonso Grazioso, nel 1937, entra in Spagna. In tale occasione, l' "Esercito Franchista" , gli Affida il "Comando Militare" di uno "Squadrone di Cavalieri Arditi" con il quale guida eroicamente l'assalto di San Pedro de-Rome Real, aprendo, in tal modo, la strada per la conquista di San Andrea. Guillet, per questa e per molte altre vittorie, riceverà molte medaglie e "Onorificenze Militari", dal "Generalissimo Franco", in persona. Dopo otto mesi di "Feroci Combattimenti", per il tenente Guillet, (ferito a una gamba), è giunto il momento di tornare in Africa. Nell'"Ospedale di Tripoli", Guillet incontra una "Giovane Studentessa Universitaria Libica" . La ragazza in questione, per sua sfortuna, è di "Religione Ebraica"; per le "Nuove Leggi Razziali", quindi, deve lasciare l'Università. Guillet, considera tutto ciò, "Intollerabile". Egli, infatti, scomoda perfino Italo Balbo, per riuscire a proteggere, la giovane dalla "Discriminazione Legislativa" di quel periodo. Negl'ultimi tempi, però, è mutato radicalmente qualcosa. Egli, infatti, inizia a porre in discussione i "Dogmi del Regime Fascista" in nome di una "Giustizia Superiore-Morale". Guillet, dunque, è un uomo "Molto Generoso", "Perfettamente In grado", d'"Opporsi alle Ingiustizie", con "Grande Arguzia" e "Intenso Coraggio". Nel 1939 il "Vice-Re d'Etiopia", il "Duca Amedeo D'Aosta" , chiede a Guillet, conoscendo bene la sua "Indole Generosa" e la sua "Grande Capacità" di dialogare con le "Popolazioni Indigene Africane", di comandare un "Reparto Indigeno" con il compito di "Riportare L'Ordine" in una "Vasta Area" infestata da "Predoni" e da "Guerriglieri". Il tenente Guillet, dunque, torna in Eritrea. Negl'ultimi tempi, però, l'Eritrea è diventato un paese, completamente differente, da quello visto da Guillet, alcuni anni prima. Guillet, infatti, ne rimane piacevolmente, colpito. Gl'italiani, infatti, hanno radicalmente trasformato il volto di quella nazione facendola diventare un "Paese Moderno e Civilizzato". Il governo italiano, inoltre, trattava, secondo quanto affermato dallo stesso Guillet, in una sua "Recente Intervista", gl'eritrei proprio come dei "Veri Figli" e non come dei "Semplici Schiavi". Guillet, in "Breve Tempo", assume il "Controllo del Territorio" . Un giorno, il "Gruppo Squadroni Amhara" , aiuta, alcuni abitanti di un villaggio, a recuperare dei "Capi di Bestiame" rubati. Il "Capo Tribù", in "Segno di Riconoscenza", invita Guillet nella "Sua Capanna".

L'"Anziano Padrone di Casa", non appena Guillet, oltrepassa l'uscio della sua "Modestissima Dimora", chiama la "Sua Giovane Figlia Khadijia" , per farle pulire gli stivali, sporchi di fango, del "Nuovo Ospite". La ragazza ha appena 16 anni. L'"intraprendenza", però, non le manca di certo. Lei, infatti, ha sempre affermato che avrebbe sposato, soltanto, un "Capo". La "Grande Testardaggine" della giovane, infine, convince Guillet a portarsela via con se. Al gruppo di Guillet, si uniscono anche alcuni uomini di quel "Villaggio Etiope". La "Bella Indigena" , cerca mille volte d'intrecciare una "Relazione Sessuale" con il "Suo Bel Capo"; Guillet però, ha sempre tentato di "Sottrarsi Prontamente" alle "Provocazioni" dell' "Avvenente Fanciulla" . Un giorno, però, durante una "Sanguinosa Battaglia", muore uno dei più cari amici e "Compagno d'Armi" di Guillet. Il tenente italiano ne rimane, a dir poco, sconvolto. Quella "Sera Stessa", infatti, Guillet s'abbandona al "Totale Sconforto". Guillet, con gl'occhi ancora lucidi per le lacrime versate per questa "Morte Improvvisa", rientra nella "Sua Tenda". Li trova, rannicchiata in un angolo, Khadijia con il viso grondante di lacrime. La ragazza, infatti, si era, "Profondamente Commossa" , nel vedere Guillet "Piangere" per un "Semplice Soldato Arabo". Quella "Medesima Notte", Amedeo e Khadijia, entrambi colpiti da una "Profonda Tristezza", s'abbandonano al "Preponderante Piacere dei Sensi". Guillet, infatti, racconta che, quella volta Khadijia, è entrata nel "Suo Letto", e non c'è mai più uscita per "Molto Tempo". Guillet, con affianco i suoi uomini e la "Sua Nuova. Fedele Compagna Khadijia" , continua la "Propria Difficile Missione". Guillet, però, davanti a una "Guerra", che gli appare "Sempre Più Insensata e Inutile", così lontana dagl'"Insegnamenti" appresi in "Accademia", le sue "Convinzioni" vacillano ancora di più. Il "Tenente Italiano" , infatti, inizia ad allontanarsi dall'"Immagine del Soldato Perfetto"; trasgredendo agl'"Ordini" di Roma, Guillet inizia a prendere "Decisioni Completamente Indipendenti". Un giorno, per esempio, contravvenendo al "Perentorio Ordine" di "Fucilare sul Posto" chiunque fosse trovato con le "Armi in Pugno", decide, d'"Arruolare sul Campo", un'"Intera Banda di Guerriglieri Negusiani", guidati da Azene Bekele ( Euvene) Tesemma. In tale occasione Guillet, fa ai "Nuovi Arrivati", un "Discorso Molto Semplice". Guillet, in sostanza, invita tutti loro, a seguirlo sempre se lo vogliono; ma il primo che lo tradirà, sarà immediatamente, "Ucciso". Il duca d'Aosta, intanto, "Appoggia in Pieno" ogni iniziativa presa da Guillet. Egli, infatti, ha intuito molto bene, la "Grande Utilità" del lavoro intrapreso dal tenente italiano. Il vice-re, infatti, in conseguenza di tutto ciò, decide addirittura, di creare un intero "Reggimento di Cavalleria" , composto solamente, da "Soldati Indigeni". Il nome di questo "Nuovo Tipo di Reggimento", sarà: "Gruppo a cavallo Bande Armate Amhara". Nel frattempo, però, la "Macro-Storia" della "Nostra Patria", subisce un'altra brusca accelerazione. Il dieci giugno del 1940, infatti, l'Italia entra nella seconda guerra mondiale. La situazione in Africa Orientale si fa subito drammatica. Gli inglesi, infatti, rompono l'assedio di Sidi El Barrani in Libia. All'inizio del 1941 l'avanzata delle truppe inglesi, in Africa Orientale, travolge inesorabilmente, l'esercito italiano. Le truppe italiane in poco tempo quindi vanno completamente allo sbando. In tale situazione i civili fuggono, i soldati si spogliano della propria divisa; ma, come abbiamo già visto c'è un uomo che decide di non arrendersi e di continuare la battaglia contro le truppe inglesi. Guillet, infatti, riesce addirittura, a mettere in difficoltà l'esercito inglese; il quale, vista la "Grande Gravità" della situazione, decide di mettere sulla testa del tenente italiano quella forte taglia di 1000 sterline d'oro. Guillet, quindi, ha sempre dimostrato un "Intuito Geniale e Straordinario" in battaglia. Nella stessa battaglia di Cherù, (fatta per proteggere la "Ritirata" dell'esercito italiano), infatti, Guillet uso un'"Imprevedibile, Grande Tattica di Guerra". Guillet, infatti, decide d'attaccare la "Fanteria Inglese"; la quale, trovandosi nel bel mezzo dello "Schieramento Britannico", costringe i "Mezzi Motorizzati" a non attaccare per non rischiare di colpire, loro stessi, i "Propri Uomini". La "Sbalorditiva Idea" di Guillet, in tal modo, riesce, a "Tenere in Scacco", il "Glorioso Esercito Britannico", per 5 o 6 ore. Grazie a questa "Splendida Battaglia", Guillet diventa subito il "Mito Vivente" dell'esercito Italiano; un "Grande Mito" , che entra "Appieno Titolo", nelle pagine dei "Libri di Storia". La "Grande Carica di Cherù" , però, in definitiva, non è servita a molto. Le truppe italiane, infatti, (come si è già posto, più volte, in luce), sono ormai "Completamente Sgominate" e Guillet inizia la "Sua Eroica Guerra Privata". Max Harari, intanto, nell'"Estenuante e Incessante Tentativo"di catturare l'"Ormai Leggendario Comandante Diavolo", raccoglie una "Grande Miriade d'Informazioni" su questo "Straordinario Personaggio" che comincia anche, naturalmente in segreto, ad ammirare. Un giorno, però, Amedeo, infatti, si mette ad ascoltare un "Disco di Musica Italiana"; in quel "Preciso Momento", soltanto per un attimo, l'"Italiano" si fa prendere dalla nostalgia. Egli, infatti, impensierito, da ricordi lontani, non si accorge, che gl'uomini del "Servizio Segreto Inglese", stavano circondando la fattoria in cui lui viveva. Guillet tenta quindi, di scappare dalla finestra, ma è, completamente paralizzato da un "Inconsueto Panico". I "Soldati Inglesi" gl'intimano di fermarsi; egli però, senza ascoltarli, s'incammina lentamente verso una collina. Gl'inglesi, a tal punto, sparano in aria "A Scopo Intimidatorio"; Guillet, però, continua, inesorabilmente, a camminare verso il "Piccolo Rilievo". Il "Sergente Inglese", allora, non avendo avuto ancora, la "Risposta Desiderata" , prende la mira per spararli contro. Il soldato, però, a tal punto, è prontamente fermato da un altro uomo della fattoria che spiega agli altri uomini che quello è soltanto un musulmano sordo che sta andando a pregare. Guillet arrivato in cima, infatti, ormai senza forze, si prostra in preghiera. L'uomo dopo tale spavento si rende conto che non può più continuare a fare questa vita. Le sue tre ferite, infatti, gli fanno un male del diavolo. La ferita al piede, causa della corsa, inizia a fare infezione. Il tenente Guillet ne parla con i suoi uomini e la sua fedele compagnia che gli consigliano di scappare e di andare nello Yemen. Amedeo e Khadijia si congedano guardandosi lungamente negli occhi poi Khadijia con gli occhi lucidi di lacrime, ma senza commuoversi, gira le spalle e se ne và. Amedeo a tal punto si siede dietro una pietra e si mette a piangere a dirotto perché, avendo sciolto la sua banda ormai era rimasto solo. Amedeo, quindi, in preda a terribili "Febbri Malariche", è costretto a dirigersi verso il territorio yemenita e accompagnato da un suo uomo chiamato Deif Alla. I due raggiunta, Massaua , si rifugiano in una baraccopoli. Guillet, avendo bisogno di denaro per passare la frontiera con lo Yemen decide di mettersi a fare il portatore d'acqua, vendendo la sua merce ad un prezzo inferiore rispetto agli altri, raccomandando ad ogni suo cliente di non dire alle altre persone che era un "Prezzo di Favore". Guillet però in precedenza aveva fatto il guardiano notturno e il facchino al porto, ma con questi lavori non guadagnava abbastanza; con quest'ultimo impiego, portato avanti con un'altra persona riesce a guadagnare quasi più di quanto guadagnava con lo stipendio da sottotenente. Guillet, in questo modo, riesce a trovare un passaggio con alcuni contrabbandieri; questi ultimi però avendo paura che i due li denuncino alle autorità per traffico di armi li buttano a mare. I due nuotando in fretta per sfuggire ai pescicani raggiungono la "Penisola di Buri" e si addentrano nel "Deserto della Dancalia. I due, ormai stremati, incontrano dei pastori nomadi che, invece di aiutarli, gli rubano i soldi e li pestano a sangue. I due avventurieri, ormai stremati, camminano da soli nel deserto prendendosi per mano per non perdere l'orientamento; ad un certo punto però i due cadono per terra stremati perdendo quasi ogni speranza di salvarsi. Quella notte, racconta Guillet, c'era una "Luminosissima Luna". Guillet ad un certo punto vede da lontano una strana figura che viene avanti e chiede a Deif Alla che cos'è?! E l'uomo dice che potrebbe essere un gigante servitore dell'aldilà venuto per portarli via. Guillet sta quasi per credere alla fantasiosa storia dell'amico; ma poi si accorge che per fortuna è soltanto un uomo su un cammello. L'uomo li salva e li porta nella fattoria in cui lavora e li cura. Lì il vecchio padrone di casa, si era così affezionato a Guillet che gli offre di sposare la sua bella figlia, Guillet è fortemente tentato, però alla fine con molta riluttanza vuole tornare a casa dalla sua Bice. Guillet riprende il suo viaggio e arriva al porto di Massaua e spacciandosi per un yemenita malato di mente riesce ad avere un passaggio regolare per lo Yemen. Nel Dicembre del 1941 arrivato al porto di Hodeida Guillet, insieme ad altri fedeli, pratica la professione di "Fede Islamica" con le famose parole: "non vi è altro Dio al di fuori di Dio e Maometto e il suo profeta". Arrivato al porto il "Funzionario Portuale", a causa dei suoi modi raffinati e dell'arabo perfetto, arresta Guillet credendolo una "Spia Inglese". Il governo yemenita, a tal punto, contatta la sua controparte inglese descrivendogli l'uomo. Il governo inglese, dal canto suo, appena capisce chi è quell'arabo chiede subito di estradarlo; Il governo yemenita però s'insospettisce della grande fretta che hanno gli inglesi e chiede spiegazioni a Guillet, che innocentemente gli racconta tutto. L' "Imam Yahia" sentendo la sua storia rimane affascinato e gli concede di addestrare la sua guardia reale e lo nomina addirittura "Gran Maniscalco" della sua corte. Guillet però inizia ad avere nostalgia di casa. Guillet, grazie ai suoi vecchi amici al porto riesce ad entrare nella nave della "Croce Rossa Italiana"; ad un certo punto però il comandante della nave lo scopre e allora Guillet gli racconta tutto e il comandante decide di aiutarlo e nascondendolo nel manicomio della nave. La nave arriva in Italia il 2 Settembre 1943; proprio un giorno prima dell'armistizio di Cassibile. Guillet arrivato in Italia scopre della sua promozione a maggiore. Il maggiore Guillet chiede espressamente al quartier generale di essere paracadutato in Etiopia per aiutare le popolazioni a lui fedeli. Il quartier generale approva il piano di Guillet però succede il "Grande Imprevisto della Storia". L'8 Settembre e promulgato, infatti, l'armistizio con gli alleati. In quel momento di "Grande Confusione" Guillet decide di raggiungere a Brindisi Vittorio Emanuele III e di chiedere consiglio a lui. La monarchia italiana, infatti, è stata per Guillet sempre il grande faro della sua vita, è stata la luce che l'ha guidato nell'oscurità della notte. Guillet riesce a parlare con il Re e quest'ultimo, dopo aver ascoltato per bene la sua storia gli dice: "Lei ha fatto il suo dovere le sono molto grato si ricordi che noi passiamo ma l'Italia rimane e bisogna servirla in ogni modo, perché la cosa più grande che possa avere un uomo è la propria patria". Guillet, congedatosi, da "Sua Maestà", decide di tornare a casa dalla "Sua Amata Bice". Guillet, una volta li, per l'ennesima volta, si dimostra un "Uomo Onesto e Leale". Egli, infatti, decide di raccontare, alla "Propria Fidanzata", tutto della "Sua Grande Storia D'Amore" con Khadijia. Bice, non appena il "Suo Uomo", ha concluso di narrare la "Propria Struggente Storia", si mette a piangere e commenta dicendo: "Che Brava Ragazza chi sa se io sarei Stata Capace di Fare lo Stesso".

Amedeo e Bice, il 21 settembre 1944 , (a Napoli), si sposano. Guillet, intanto, collabora con la "Resistenza Italiana" contro i "Nazi-Fascisti" ; in tale periodo, infatti, (tanto per fare un esempio), riesce a salvare l'intero "Archivio del Ministero dell'Africa Italiana" , mandando tutto a Roma. Guillet, a "Soli 37 Anni", diventa "Generale". La "Vita Militare" e la "Relativa Carriera", però, non gl'interessano più. Dal matrimonio, con sua cugina Bice intanto, ha avuto due figli maschi: Alfredo e Paolo. Guillet, alla fine del 1945, torna in Eritrea per due "Missioni Molto Importanti": una, in qualità d'"Agente Segreto Italiano", l'altra invece, è di "Carattere Personale". Sua moglie, infatti, gli chiede di rintracciare, inaspettatamente, Khadijia per poterle donare un "Proprio Braccialetto" come "Segno di Ringraziamento", per aver "Salvato" e "Protetto", come ogni "Buon Angelo del Focolare", il "Futuro Marito" di un'altra donna. I due "Vecchi Amanti" s'incontrano in una "Sala da Tè". L'uomo e la donna sostano li per alcune ore tenendosi per mano, ma senza parlare. La "Donna", infine, portandosi via il "Preziosissimo Dono", si congeda, dal "Grande Amore della Sua Vita", per l'ultima volta, con la "Medesima Fierezza" e con la "Stessa Grande Dignità", dimostrate nella prima. Guillet, negl'anni cinquanta, accompagnato dalla "Propria Fedele Moglie", inizia la "Carriera Diplomatica". Egli, infatti, è stato "Ambasciatore per l'Italia" in Egitto, Yemen, Giordania, Marocco e in India. La "Grande Singolarità" dell' "incredibile Destino" di Amedeo Guillet, è sempre stata quella di trovarsi in "Situazioni Estreme" e sempre accompagnato dalla "Sua Proverbiale Fortuna". Egli, infatti, sopravvive a ben due "Incidenti Aerei", nella "Medesima Giornata"; è stato, inoltre, "Testimone Diretto" di ben due "Colpi di Stato", sia in Yemen, che in Marocco. Guillet, però, senza farsi abbattere da queste e altre "Grandi Difficoltà", si è sempre battuto per promuovere, in ogni modo, il "Dialogo Interculturale" tra "Ebrei", "Cristiani" e "Mussulmani". Forse non è un caso, infatti, che Guillet, custodisca nella "Sua Casa in Irlanda", una "Spina della Corona di Cristo"; nella "Propria Scuderia Privata", invece, abbia l'"Ultimo Discendente del Cavallo di Maometto". Guillet, a 91 anni, torna in Eritrea per visitare i "Bellissimi Luoghi" della "Propria Giovinezza". In tale occasione, gl'eritrei lo accolgono come un "Vero Eroe Nazionale"; anzi, proprio come, il "Primo Vero Patriota dell'Indipendenza Eritrea". Lo stesso "Presidente Eritreo", (Isaias Asburgo), l'ospita con tutti gl'onori dovuti a un vero e proprio "Capo di Stato". Amedeo Guillet, infine, prima di "Lasciare Definitivamente" l'Africa, deve portare a termine, assolutamente, un "Ultimo Importante Compito": rincontrare l'uomo, che cinquant'anni prima, lo aveva, "Provvidenzialmente Salvato", dalla morte nel deserto della Dancalia. L'"Anziano Mercante", pur non riconoscendolo, è molto ospitale con lo "Strano Viandante". L'uomo vorrebbe offrigli da bere, ma non può farlo, perché il "Suo pozzo" è seriamente danneggiato. Ciò, però, offre all'uomo lo "Spunto" per narrare al "Proprio Gradito Ospite", una "Vecchia Storia" che l'uomo racconta, da anni, a chiunque voglia ascoltarla. La storia, in breve, del loro incontro. L'anziano signore si dice convinto che quei due "Stranieri", sono stati mandati dallo "Stesso Allah", che ogni tanto, mette alla prova la "Carità" e la "Fede" degl'uomini, combinando per loro, "Incontri Speciali e Sopranaturali". Guillet, sta quasi per svelarli la propria identità, ma si frena. Egli, infatti, non vuole distruggere il "Mito dei Due Viandanti" . Guillet, congedandosi dall' "Amico Ritrovato" , gli dice che quei due forestieri forse un giorno, non troppo lontano, torneranno a trovarlo, riparando magari, anche il pozzo della sua casa. Guillet, ritornando su i propri passi, paga alcuni operai, perché quella "Stessa Notte", riparino, all'insaputa dell'anziano amico, il pozzo di casa. Cosicché, all'indomani, l' "Anziano Saggio" , abbia un'altra "Straordinaria Storia" per i "Pellegrini del Deserto". In quello "Stesso Deserto" in cui i destini di "Valorosi Combattenti", per amore delle loro "Rispettive Patrie", si sono, inesorabilmente, intrecciati. Oggi Guillet ha più di cent'anni, ma è molto energico. Vive, come si è già accennato, in Irlanda e ha creato "Strettissimi Rapporti D'Amicizia", con i "Propri Vecchi Avversari". Uno di loro, Vittorio Dan-Segre, diventa, addirittura, il "Suo Biografo Personale". Il 6 novembre del 2001, ha ricevuto, dalle mani di Carlo, Azelio Ciampi, la "Massima Onorificenza Militare dell'Ordine della Repubblica", in altre parole, la cosiddetta "Gran Croce" . Amedeo Guillet, in breve, è stato sempre un "Uomo Straordinario". Forse se ci fossero al mondo più uomini come lui le cose andrebbero molto meglio.



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