mercoledì 5 maggio 2010

un Paese a Diferenti Velocità: Intervista a Luigi Fiorenza


“Un Paese a Differenti Velocità:


Intervista a Luigi Fiorenza”

La nostra salute, miei cari amici, è ufficialmente considerata un “Diritto Inalienabile dell’Individuo”. Essa, in altre parole, appartiene a ogni uomo e a ogni donna, a prescindere dalle loro condizioni sociali, economiche, religiose e dimenticando, infine, anche le loro differenze razziali. La “Buona Salute dell’uomo” poiché tale deriva, infatti, dall’affermazione, nel concreto, del più “Universale Diritto alla Vita” e, più in generale, del diritto all’integrità fisica delle persone. Questi due principali elementi, com’è stato sancito dagli organi internazionali, sono uno la più naturale manifestazione dell’altro. La “Conferenza Internazionale della Sanità”, tenutasi a New York nel 1946, ha, infatti, definito la “Salute” come: “Uno Stato di Completo Benessere Fisico, Mentale, Sociale e non consiste soltanto nell’Assenza di Malattie o Infermità. Il Possesso del Migliore Stato di Sanità che si possa raggiungere costituisce uno dei Diritti Fondamentali di ciascun Essere Umano, qualunque sia la sua Razza, la sua Religione, le Sue Opinioni Politiche, la Sua Condizione Economica e Sociale. I Governi hanno la Responsabilità della Sanità dei loro Popoli”. La suddetta conferenza, infine, concluse dicendo che i “Singoli Governi”, che all’epoca volevano entrare a far degli organismi internazionali, dovevano e sempre dovranno garantire le “Misure Sanitarie e Sociali Appropriate” per ogni singolo cittadino. Nel nostro paese, il “Diritto alla Salute”, è sancito dall’articolo 32 della costituzione che afferma, nella sua prima parte, un elemento essenziale di ogni democrazia: “ la Repubblica Tutela la Salute come Fondamentale Diritto dell’Individuo e nell’Interesse della Collettività”. L’attuazione di questa regola fondante, di ogni paese moderno, ci fu soltanto nel 1978 con la legge 833 che istituiva il cosiddetto “Servizio Sanitario Nazionale”. Negli ultimi anni, però, la gestione dei “Problemi Sanitari”, è stata affidata sempre di più alle “Singole Regioni”. Tutto ciò sta comportando una profonda e progressiva disparità di trattamento tra i cittadini delle regioni più povere e quelli che, invece, per loro fortuna, abitano in altre parti d’Italia più ambienti. Tutto ciò, purtroppo, si ripercuote, in maniera più consistente, sulle fasce più deboli della popolazione: “Anziani” e “Disabili”; quelle categorie, in sostanza, che proprio per le loro particolari condizioni, avrebbero bisogno di una “Assistenza Continua”. In questo mio articolo, miei cari amici, vi voglio presentare due “Casi Significativi” di questa “Grande Disparità”. L’“Amministrazione Cittadina” d’Agrigento, alcune settimane orsono, ha presentato, tramite gli assessori: Daniele Cutaia (Politiche per lo sport) e Renato Buscaglia (Bilancio), un’iniziativa molto importante. Essi, infatti, hanno comunicato che un piccolo settore della “Piscina di Villaseta”, sarà adibito a “Spazio Riservato per Disabili”. La ristrutturazione costerà venticinquemila euro. Questo nuovo spazio, infatti, sarà inaugurato entro pochissimi mesi: il prossimo 7 luglio con precisione. Tale iniziativa, ovviamente, è stata portata avanti anche col supporto della regione. Il secondo termine di paragone, del nostro confronto, è rappresentato dal caso della regione Campania. L’amministrazione regionale, infatti, sta avendo un mucchio di problemi in materia di finanziamenti per la sanità. Problemi che, guarda caso, vanno a incidere proprio sul settore dell’assistenza ai disabili. Ma a quanto ammonta la spesa complessiva riabilitativa per i disabili della nostra regione? Lo chiediamo al dottor Luigi Fiorenza: “Direttore Servizio Centrale Riabilitazione Ex ASL Napoli 5”. Nel 2009 tale spesa è stata di 31 milioni di euro suddivisi in 2.280.000 per il “Centro Horizon” di San Giorgio a Cremano; 3.825.000 per il centro “Don Orione” sempre di San Giorgio a Cremano; 4.500.000 per il “Centro Antoniano” di Ercolano; 2.584.000 per il “Centro Dimensione Azzurra” di Ercolano; 2.084.000 per “Linea Medica” ancora una volta di Ercolano; 2.532.000 per il “C.M.R.” di Pompei; 1.824.000 per “Riabilitazione Pompeiana”; 2.053.000 per il “Centro Riabilitativo di Sant’Antonio Abate”; 4.427.000 per il “C.M.P”. di Castellammare di Stabia; 3.750.000 per il “C.T.F”. anche di Castellammare; 629.000 per il “Centro AIAS” di Vico Equense e infine 580.000 per l’“AIAS” di Sorrento.



Centro Horizon € 2.280.000 San Giorgio a Cremano

Don Orione € 3.825.000 San Giorgio a Cremano

Antoniano € 4.500.000 Ercolano

Dimensione Azzurra € 2.584.000 Ercolano

Linea Medica € 2.084.000 Ercolano

C.M.R. € 2.532.000 Pompei

Riabilitazione pompeiana € 1.824.000 Pompei

Centro riabilitativo € 2.053.000 Sant’Antonio Abate

C.M.P. € 4.427.000 Castellammare di Stabia

C.T.F. € 3.750.000 Castellammare di Stabia

AIAS € 629.000 Vico Equense

AIAS € 580.000 Sorrento





Il 90% di queste strutture sono, sempre secondo il dottor Fiorenza, strutture private convenzionate con l’ASL, e alcune di queste pur di guadagnare qualcosa di soldi in più offrono ai loro clienti prestazioni senza l’adeguata attrezzatura. Prendiamo per esempio il caso del centro Horizon che offre l’idroterapia ai disabili e non, (questo secondo un mio caro amico Enrico Adriani), senza avere un adeguato sollevatore. Purtroppo, da alcuni anni, secondo il Fiorenza le risorse in questa particolare materia sono ferme e con il federalismo fiscale che ha intenzione di attuare il governo rischiano di diminuire ancora di più. Speriamo che con la nuova amministrazione la Campania possa arrivare a punti di eccellenza proprio com’è successo nel caso della Sicilia. Il dottor Fiorenza infine ci ha detto che per migliorare il servizio dell’ASL in materia disabilità bisogna potenziare le risorse e puntare soprattutto sul riciclo dei materiali egli, in conclusione, si è detto disponibile a mettere le suddette cifre online per una questione di trasparenza. Io credo che se la nuova giunta ascolti le indicazioni di persone come il dottor Fiorenza, le cose andrebbero molto meglio e non avremmo un’Italia con differenti velocità di progresso.

Antonio Aroldo

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