martedì 25 maggio 2010

Acqua Pubblica: Un Referendum per la Vita



Miei cari amici, come forse già saprete, un “Nuovo Provvedimento Legislativo”, approntato dal “Governo Berlusconi”, imporrebbe la privatizzazione della gestione delle “Reti Idriche Nazionali”. L’“Acqua Pubblica”, in buona sostanza, sempre se questa nuova legge dovesse essere promulgata e attuata così com’è, rischierebbe di diventare una “Merce”. L’“Aggettivo Pubblico”, miei “Cari Governanti”, significa che una determinata cosa, (affiancata da questo particolare aggettivo), è da considerarsi un “Bene Comune” per tutti i cittadini. La medesima cosa deve necessariamente valere, (oggi come ieri), anche per l’acqua. L’uso delle “Risorse Idriche”, infatti, fin dagli arbori della “Storia Umana” è stato sempre un “Diritto Inalienabile” per ogni uomo, se non elemento fondante della vita stessa. L’acqua, poi, (è obbligatorio porlo in evidenza), nei paesi in cui c’è già la “Gestione Privata” di quest’importantissima risorsa, non esiste una “Concreta Garanzia” di una maggiore efficienza, ma “Minori Controlli” e bollette più alte. In taluni paesi, infatti, considerate queste grosse problematiche, si sta tornando o si è già tornati all’acqua pubblica. Il “Comune di Parigi”, per esempio, poco dopo che il “Governo Nazionale”, avvio tale privatizzazione, fece di tutto per ricomprarsi la gestione della “Rete Idrica Cittadina”. In alcuni paesi del “Sud’America”, poi, sembrerà strano sentirselo dire, il “Diritto all’Acqua” è sancito dalla costituzione. Molti movimenti e partiti politici, ricordiamo tra gl’altri il “Movimento a Cinque Stelle” (fondato da Beppe Grillo) e l’“Italia dei Valori”, che in questo periodo stanno raccogliendo le firme per un “Referendum” che abolisca questa normativa. Grillo, in una recente intervista, ha ricordato che già in una cinquantina di città italiane i “Governi Comunali”, compreso quello di Torino, hanno scritto nel loro statuto che l’“Acqua è un Bene Pubblico”. Tra i sostenitori di questa “Campagna Referendaria”, c’è anche il “Prete No-Gobal”, Alex Zanotelli. Costui, in una sua recente intervista, ha usato parole molto dure parlando di questa nuova normativa. Egli, infatti, ha dichiarato che “se oggi abbiamo Cinquanta Milioni di Morti per Fame, (non perché non c’è Cibo, c’è né Troppo di Cibo in giro), ma perché i Poveri non hanno i Soldi per comprarsi il Cibo; domani, con la Privatizzazione dell’Acqua, avremo Cento Milioni di Morti per Sete, perché i Poveri non hanno i Soldi per comprarsi da Bere”. Zanotelli, infatti, ha ricordato, infine, che quando c’è stata la conferenza stampa per la presentazione della legge, lui ha dichiarato, riferendosi a quei deputati che hanno votato questa legge, che le loro mani “Grondano di Sangue”, perché avremo milioni e milioni di morti se privatizziamo l’acqua. Il “Movimento Referendario”, fin’ora ha superato le cinquecentomila firme. Esso, però, si è, purtroppo diviso, (secondo quanto raccontato dalla Nervosissima segretaria dell’“IDV-Campania”), in differenti tronconi. Ogni movimento e partito politico, coinvolto in tale raccolta, dovrà portare in cassazione le “Sue Firme” da solo! Beh ragazzi, mi dispiace dirlo, ma questo è un altro segnale del disfacimento della “Politica Italiana”. Questo referendum, comunque sia, è sostenuto da un “Vasto Movimento d’Opinione”. Esso, però, non è stato ancora preso in considerazione dal “Governo Berlusconi”. Io capisco benissimo quale potrebbe essere, (almeno sulla carta), l’intento dei promotori di questa legge, trovare un modo per “Fare Cassa”. Io, però, consiglierei, al “Nostro Caro Governo”, di fare molta attenzione su questo determinato punto, considerando anche il fatto che, in special modo nel “Bacino del Mediterraneo”, (secondo l’“Unione Europea”), è “Poca e Mal Gestita”. Io credo che, di questi tempi, un buon modo per fare cassa, a giorno d’oggi, sia eliminare i “Molti Sprechi di Corte” del “Nostro Caro Presidente del Consiglio”. Io sono sicuro che funzionerebbe e voi? Ragazzi, in conclusione, v’invito tutti a firmare per questo referendum che è per la “Nostra Sicurezza”, per la “Nostra Libertà”.

Antonio Aroldo







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