martedì 9 giugno 2020


40standard[1] “Un Femminicidio Mafioso”



[2]Graziella Campagna era la tipica ragazza della porta a canto, dolce,  materna e gentile con la famiglia e con gli altri. Una persona, quindi, a cui qualcuno avrebbe sicuramente affidato i propri figli. La nostra protagonista si era diplomata a 18 anni con dei buoni voti, ma di studiare non le andava più. Una condizione, questa, molto simile a molte altre ragazze della Sicilia della metà degli anni 80. Questa giovane donna, proveniva infatti, da un piccolo nucleo famigliare di condizione economica modesta. Ella allora, almeno per i primi tempi, restò a casa ad aiutare in casa la mamma, ma poi aveva deciso di trovare un lavoro per mezza giornata. La casa, di questo dolcissimo angelo innocente, si trovava nel quartiere di “Sapone di Sopra”- frazione di Villa Franca, città di Messina. Il lavoro lo trovò per caso, mentre accompagnava la sorella per una commissione, in una lavanderia. Un posto, questo, molto vicino a un barbiere, dove ci va gente importante come l’ingegner Eugenio Cannata. Costui, difatti, era sempre accompagnato da un altro individuo che stava sempre immobile e zitto.  I nostri nuovi protagonisti, ebbene, erano ben voluti da tutti anche da quelli della lavanderia di cui si servivano regolarmente, tanto da scordarsi gli oggetti personali nei vestiti. Cannata, tanto per chiarirci, una volta lasciò i suoi documenti. Un grave errore, questo, che lui pagò con la prigione, ma procediamo con ordine. La carta d’identità e la patente furono letti da Graziella che, col divertimento tipico di una ragazzina, s’accorse che lì c’era un altro nome: c’era scritto Girlando Alberti Junior. Una cosa, questa, che di per se non vuol dire nulla, ma che per chi lavora per le forze dell’ordine, vuol dire tanto. Il fratello di Graziella- Pietro, difatti, era un Appuntato dei Carabinieri. Quell’uomo, in realtà, non era un ingegnere, ma un latitante “Braccio Destro”, assieme al Padre di Pippo Calò nella Raffinazione della Droga. La cosa, in poche parole, se si fosse venuta a sapere, avrebbe significato un po’ di Galera per un bel po’ di persone. Graziella, dunque, doveva morire quella sera stessa, prima che potesse parlare con il fratello. Siamo, cioè, arrivati alla sera del 12 dicembre 1985. La nostra protagonista fu sequestrata, uccisa e ritrovata il 15. Un orrendo fatto di sangue che rimarrà nella Storia.

Antonio Aroldo

        



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[2] https://www.youtube.com/watch?v=le_Pj7nDSU0
 
 

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