[2]I primi
aerei, che bombardarono Napoli nel novembre 1940, erano inglesi. Essi, però
così come raccontano anche i testimoni, almeno all’inizio non colpivano i
centri abitati, ma soltanto la zona del porto, le industrie e le raffinerie. Gli
obiettivi da colpire erano scelti tramite un piccolissimo aereo-spia, che la
gente del luogo aveva imparato a chiamare in maniera molto simpatica “La Cicogna”,
perché aveva un motore leggerissimo, che ogni giorno, svolazzando sulla città,
fotografava tutti gli obiettivi prescelti: quelli già distrutti e quelli ancora
d’attaccare. Esso, cioè, non portava “Liete Novelle” alle famiglie, ma soltanto
tre cose: Morte, Distruzione e la Promessa di un Futuro di Libertà.
Antonio Aroldo
[1] Tutti i
Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] “La
Nostra Guerra”: Le Quattro Giornate di Napoli: un Film di Aldo Zappalà
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