“Sguardi Che Atterriscono”
“Sguardi Che Atterriscono”
Adolf
Hitler fisicamente non era certo un bel tipo. Egli, infatti, aveva le gambe
piuttosto corte con le ginocchia rientranti e pesava all’incirca sessantacinque
chili. Il Führer tedesco, però, aveva anche le dita affusolate da pianista come
le mie e uno sguardo ipnotico che trapassava la mente del proprio interlocutore
come la lama di una spada d’acciaio spagnolo oltrepassava il cuore di un
capretto nel medioevo. Le
medesime doti, da grande oratore, deve necessariamente averle anche il Califfo
dell’Isis altrimenti non si spiega come abbia fatto a costituire il suo oscuro
e grande esercito pieno zeppo di persone di molte nazionalità differenti pronte
a morire per la causa. I nostri capi, finché non capiranno come spezzare la
punta di questa sua terribile arma, non riusciranno mai ad avere ragione di
questi terroristi. Questo perché, anche se il loro Supremo Capo, come dicono
alcune fonti
è morto, la Sua Leggenda è ancora Viva.
Antonio Aroldo
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