[2]Le
partecipanti al progetto Lebensborn dell’Europa dell’Est, nella maggior parte
dei casi, erano tutte “Ragazze Madri”. Questo fenomeno, però, era molto
presente anche in Olanda e in Danimarca. Queste giovani donne, in altre parole,
non potendo dire [3]nulla
a casa della loro condizione, cercarono l’aiuto dell’esercito tedesco. Esse,
però, per accedere al suddetto programma dovevano fornire un’adeguata e approfondita
documentazione che attestava l’appartenenza del padre del nascituro alla razza
ariana. Le partorienti accettate, poi, avevano massima protezione e il completo
anonimato. I bambini, infine, erano proprietà dello Stato ed erano, nel caso in
cui le madri fossero state dell’est, adottati d’Ufficio da famiglie di provata
fede nazista; gli altri, invece, potevano anche restare con le madri.
Antonio Aroldo
[1] Tutti i
Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] “I Figli
di Hitler”: a cura di K. Ericsson e di E. Simonsen =pag. 52
[3]https://www.youtube.com/watch?v=fcvr9ihhz_8
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