[1]
“Il Carteggio Insanguinato”:
“Una
Cura Mortale per una Tonsillite Canterina”
Un’altra
inaspettata [2]vittima
di tutta questa faccenda fu un personaggio che abbia già incontrato in questo
nostro viaggio, ossia l’ex agente segreto della Reggia Marina Italiana,
Aristide Tabasso. Egli, infatti, nel 1951 stava scrivendo un Libro di Memorie
in cui voleva inserire un capitolo sul cosiddetto “Oro di Dongo” e per far ciò,
chiese il permesso all’“Ex Re d’Italia”, “Umberto II” ormai in Esilio, che
ovviamente, era sotto il discreto ma costante controllo dei servizi
occidentali. Il nostro Eroe, in altre parole, non fece in tempo a scrivere
nulla. Tabasso, infatti, il 19 agosto 1951, uomo di sana e robusta costituzione,
entrò in ospedale per una banale tonsillite e qualche giorno dopo morì sotto i
ferri. I suoi vecchi amici, reputando la cosa impossibile, volevano fare un’autopsia
del corpo, ma il figlio Franco disse di No (!), perché spiegò tra le lacrime,
se sono riusciti a fregare una persona del genere da viva, chi sa cosa s’inventerebbero
per fregarla anche dopo morta. Franco Tabasso, infatti, dopo la morte del
padre, fece sparire, consigliato dal cappellano del nosocomio dov’era stato
ricoverato l’amato genitore, tutta la documentazione ancora in suo possesso. Aristide,
infatti, come ogni uomo che sa fare il proprio mestiere, si era fatto una copia
di tutto.
Antonio Aroldo
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