La
guerra, come noi tutti sappiamo, è un’infernale macchina di morte. [2]Essa,
però, è incancrenita ancora di più, non soltanto da un’infame violenza, ma
anche da una dilagante corruzione. I conflitti che ci sono stati, o che ci sono
ancora oggi, sono stati sempre dei fertilissimi campi di opportunità. Questo perché
bisogna vestire i soldati, produrre le armi, gli automezzi da locomozione e poi
bisogna ricostruire le città, i paesi e quant’altro. Un enorme flusso di denaro
che può essere maneggiato benissimo da persone senza scrupoli. L’esercito
italiano, per esempio, nella primavera del 1943, quando cioè fu costretto a
ritirarsi dalla Russia, dovette farlo a [3]piedi
e, come ha detto un testimone dell’epoca che l’ha visto tornare in patria, con
le divise di tela e gli scarponcini. Quest’infernale che vi ho descritto,
infatti, non si può spiegare se non con la corruzione. Nessun governo al mondo,
in condizioni normali, lascerebbe i propri uomini con solo i suddetti abiti in
un posto, dove ci sono 40 gradi sotto zero.
Antonio Aroldo
[1] Tutti i
Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] “La
Nostra Guerra”: Le Quattro Giornate di Napoli: un Film di Aldo Zappalà
[3] Dentro
la resistenza: Video del 24 marzo 2015: Ore 21:29
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