“La Pratica del Gisei: Un Esempio per Noi”
“La Pratica del Gisei:
Un Esempio per Noi”
Il sacrificio per i giapponesi, come
sicuramente già saprete da qualche film ambientato in quella splendida nazione,
è stato sempre qualcosa di molto importante: lo è stato per il monaco Shaolin Benkei
che si sacrificò a causa della solerte stupidità di una neo-guardia doganale,
che si ricordò di avere la facoltà di controllare personalmente la missiva
degli Shaolin, soltanto dopo che il gruppo del nostro eroe era passato. Già,
Sacrificarsi per gli altri o per qualcosa in cui si crede fermamente, è stato
sempre una caratteristica congenita per la gente del Sol-Levante. Un’altra
prova di ciò ci può essere da quello che accadde a metà agosto del 45; quando,
cioè, l’imperatore stava per promulgare l’armistizio
firmato con gli alleati, e un gruppo di guardie imperiali organizzò, nel
tentativo di far continuare la Guerra, un golpe. Lo spirito di abnegazione, però,
è conosciuto anche dalle nostre madri e dai nostri padri che, mentre i “Furbetti
del Cartellino”, si divertono loro lavoro duramente per portare il “Pane in
Tavola”.
Antonio Aroldo
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