“Autoritarismo
Santificato”
[2]L’intento
delle autorità statali cinquecentesche in tali casi, pero, non era soltanto
quello di farsi pubblicità davanti al Santo Uffizio Romano e quindi difronte
all’inflessibile sguardo dell’impero spagnolo, ma anche quello di riuscire ad
accentrare tutti i Poteri nelle mani dello Stato, in primis quello dell’Istruzione
prerogativa irrinunciabile di ogni Stato Autoritario. La continua e smaniosa
soppressione di libri non ortodossi s’inscriveva e s’inscrive, tutt’oggi, in
quel ben determinato modo di fare politica. Tutto ciò comportò, da parte del
Governo Napoletano di allora, la scelta di particolari soluzioni e ad assumere
un forte atteggiamento, che appariva agli occhi di tutti, caratterizzato da un
marcato fanatismo religioso.
Antonio Aroldo
[1]Tutti i
Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] Autore:
Lopez= “Inquisizione_Stampa e Censura nel Regno di Napoli 500-700” (Capitolo
3°)- pagina 45
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