[2]Il
Boia francese, quando dovette marchiare Jeanne Valois con la “V”, dovette
perdere un mucchio di tempo. La nostra prima protagonista, infatti, s’agitava
come una pazza e lo mordeva anche. Quell’atroce compito, per dirla in breve, si
dovette ripetere tantissime volte sotto lo sguardo atterrito del pubblico
riunito per l’occasione. La giovane donna, alla fine, aveva cicatrici su tutta
una parte del suo bellissimo corpo. Stiamo parlando, cioè, del lato superiore
sinistro, o almeno così dicono le cronache dell’epoca. Un orrendo supplizio,
questo, che, io, non ho nessuna difficoltà nel definirlo come un “Femminicidio
di Stato”.
Antonio Aroldo
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