[2]L’informazione
su Via Gradoli, in realtà, era abbastanza corretta. [3]I
Brigatisti, infatti, avevano effettivamente una Base in Via Gradoli 96 a Roma. Essa,
però, non era la cosiddetta “Prigione del Popolo” in cui era prigioniero Aldo
Moro, ma bensì il Covo Principale dell’Organizzazione Terroristica, ossia dove
si riuniva la Direzione Strategica. Quel determinato luogo, tanto per chiarirci,
era adoperato da Barbara Baldassarre e da Mario Moretti per battere a macchina
il Memoriale del Processo a Moro. Quel posto, infine, si trovava in una strada
niente affatto tranquilla, e proprio per questo forse, la più sicura di tutte, perché
insospettabile. Le forze dell’Ordine, avevano difatti, proprio là, un loro importante
distaccamento. I Servizi Segreti Italiani, inoltre, avevano in quella zona un
loro Covo. La Soffiata della cosiddetta Seduta Spiritica, alla quale partecipò
anche Tina Anselmi, era, dunque, più che giusta. Gli inquirenti, però, andarono
a Gradoli- Città in provincia di Viterbo, perché si disse che, Gradoli Via
sullo stradario, non esisteva. Una Bugia dalle Gambe Cortissime subito
smascherata dall’Anselmi che andò a controllare: non ci fu proprio la volontà
di liberare il Presidente della “Democrazia Cristiana” ( che si trovava in Via
Montalcini 8) e di sconfiggere le “B.R.” una volta per tutte. Il Nostro
Protagonista, in poche parole, era diventato troppo Scomodo per tutti.
Antonio Aroldo
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