[1]
“Un Gelido Chiarimento fra Due Regali
Signore”
La
Presa della Bastiglia del 14 luglio 1789 spinse il Governo Francese a un’Amnistia
Generalizzata. Una delle tante persone che uscirono fu la Bella Jeane Valois. La
nostra protagonista, è da non crederci, appena uscita dal Carcere, ebbe un
altro incontro a sorpresa con Maria-Antonietta che l’aspettava fuori dalla
prigione per chiederle una cosa: perché vi siete tanto accanita contro di me? La
giovane, lanciandole un Fulminante Sguardo di Pietra, rispose: il giorno in cui
vi sono venuta a trovare a Palazzo, voi, avete riso perché io ero Svenuta. Ella,
poi, continuò dicendo: se voi, quel giorno, m’aveste trattato con più
gentilezza, io non avrei fatto mai la metà delle cose che ho ideato!
Antonio Aroldo
[1]
“Una Triste Morte con il Sorriso
sulle Labbra”
L’ultima
malattia
di Edoardo VI, era qualcosa che colpiva braccia e gambe. Esse, infatti, erano
diventate grandi e gonfie come dei Salvagenti. Una cosa, questa, dovuta, forse,
alla Grande Immobilità alla era costretto per via dei medici: fatto sta che,
tale condizione, lo costringeva a stare disteso, immobile come una Mummia a
braccia aperte. Le sue ultime parole, di una persona che fu pungolata,
torturata, studiata, probabilmente usata come “Cavia da Laboratorio”, furono: “Sono
Contento che sia Finita”.
Antonio Aroldo
[1]
“Una Dolce e Croccante Nascita”
Il Cono Gelato nacque il 23
luglio 1904 a Saint Louis nello Stato del Missouri alla “Louisiana Purchase
Exposition”, grazie alla geniale invenzione di un pasticciere siriano chiamato
Enrst Hamwi. Quest’ultimo, tanto per chiarirci, produceva la cosiddetta “Zalabia”,
ossia una pasta croccante e gocciolante di sciroppo cotta in una pressa
bollente. Il nostro protagonista, per dirla in poche parole, si mise a fare “Coni”
per aiutare un suo amico che aveva terminato le Coppe per mettere i Gelati. Questo
Bellissimo Primato, comunque sia, può dirsi conteso fra il suddetto giovane
Pasticciere e un certo Italo Marchionni.
Antonio Aroldo
[1]
“Ubriacarsi per Dimenticare i Dolori
di una Vita”
La
Meravigliosa Jeane Valois, quando arrivò nella Città di Londra, si mise a bere
e a mangiare moltissimo. La nostra protagonista, in poche parole, spese molti
dei soldi che, il Suo Donatore Anonimo, gli stava dando, per finanziare la
stesura e la pubblicazione delle Memorie della Donna. Uno stile di vita, questo, che la stava completamente trasformando
e sformando nei modi e nell’aspetto. La Bellezza, cioè, stava svanendo; lei,
certo, lo faceva per il forte dolore alle spalle causato dalle cicatrici della
Marchiatura. La giovane, tanto per chiarirci, avrebbe avuto bisogno di un
sostegno psicologico che non aveva: quando morì era diventata in riconoscibile.
Antonio Aroldo
[1]
“Un Personaggio troppo Scomodo”
L’informazione
su Via Gradoli, in realtà, era abbastanza corretta. I
Brigatisti, infatti, avevano effettivamente una Base in Via Gradoli 96 a Roma. Essa,
però, non era la cosiddetta “Prigione del Popolo” in cui era prigioniero Aldo
Moro, ma bensì il Covo Principale dell’Organizzazione Terroristica, ossia dove
si riuniva la Direzione Strategica. Quel determinato luogo, tanto per chiarirci,
era adoperato da Barbara Baldassarre e da Mario Moretti per battere a macchina
il Memoriale del Processo a Moro. Quel posto, infine, si trovava in una strada
niente affatto tranquilla, e proprio per questo forse, la più sicura di tutte, perché
insospettabile. Le forze dell’Ordine, avevano difatti, proprio là, un loro importante
distaccamento. I Servizi Segreti Italiani, inoltre, avevano in quella zona un
loro Covo. La Soffiata della cosiddetta Seduta Spiritica, alla quale partecipò
anche Tina Anselmi, era, dunque, più che giusta. Gli inquirenti, però, andarono
a Gradoli- Città in provincia di Viterbo, perché si disse che, Gradoli Via
sullo stradario, non esisteva. Una Bugia dalle Gambe Cortissime subito
smascherata dall’Anselmi che andò a controllare: non ci fu proprio la volontà
di liberare il Presidente della “Democrazia Cristiana” ( che si trovava in Via
Montalcini 8) e di sconfiggere le “B.R.” una volta per tutte. Il Nostro
Protagonista, in poche parole, era diventato troppo Scomodo per tutti.
Antonio Aroldo
https://www.youtube.com/watch?v=qTaRDXCJNmE
https://www.youtube.com/watch?v=We_zaLbVnbE
[1]
“Una Regale Malattia Moderna”?
Fra
i differenti sintomi, avuti da Edoardo VI, c’era anche una Brutta Tosse. Il
ragazzo, tanto per farla breve, quando tossiva, almeno così dicono alcuni
documenti, cacciava una sostanza che, a volte, era giallastra, altre invece,
era di un colore rosa-arrossato. Uno specifico elemento, questo, che significa
soltanto una cosa, ossia molto liquido nei polmoni. Il nostro piccolo
protagonista, inoltre, ebbe, tra le tantissime persone che si sono occupate di
lui, anche una Strana Donna che lo riempiva di Strani Intrugli e che
raccomandava, a chiunque entrasse in contatto con l’erede al trono inglese, di
lavarsi sempre le mani. Un consiglio, quindi, molto attuale. Il principino, e
poi Reuccio- tanto per esser chiari, avrebbe sofferto, affermano recenti studi,
di una “Broncopolmonite Acuta”.
Antonio Aroldo
[1]
“Un Disperato Tentativo Paranormale”
La
Famiglia e gli amici di Aldo Moro, secondo molti esperti, batterono mille
strade per ritrovare il loro congiunto e amico. Alcuni politici, molto giovani
all’epoca- così dicono alcune testimonianze d’allora, parteciparono anche a una
Seduta Spiritica per riuscire a trovare
una qualche soluzione a quel Drammatico Giallo che teneva con il Fiato Sospeso
tutta la Nazione. Fra gli Spiriti evocati c’era anche quello di Don Luigi
Sturzo. L’incontro, affermano le voci ben informate, fu fruttuoso; venne,
infatti, fatto il nome di Via Gradoli, dove effettivamente, era il Covo dei
Terroristi. Un giovanissimo Romano Prodi, che era fra i convenuti, disse che l’avrebbe
riferito alle autorità: non fu mai creduto o ascoltato, oppure lo sapevano già
e avevano deciso che doveva morire.
Antonio Aroldo
“Lo Strano Caso di un Monarca Morto
Giovane”
Edoardo
VI, successore di Enrico VIII, nacque il 12 ottobre 1537. Il nostro piccolo
protagonista crebbe amatissimo dal padre e circondato da ogni riguardo. La sua
salute era costantemente controllata dai medici di corte che gli facevano
seguire una dieta ricca e variegata. Costoro, inoltre, controllavano sempre la
temperatura del suo corpo. L’ambasciatore francese, nel 1541, lo descrisse:
“Bello e straordinariamente Alto per la sua Età”. Un diplomatico imperiale,
invece, riferì che aveva una spalla più bassa di un’altra: segno di una leggera
Scoliosi La sua prima malattia, comunque sia, fu la “Febbre Quartana”, ossia
una forma di Malaria. Il ragazzo, secondo gli esperti dell’epoca, stava così
male da far pensare che, ormai, fosse spacciato. Il Re era sconvolto, e per
risolvere la situazione, gli mandò il suo medico personale, ma questi era un Vero
Ignorante perché lo riempiva di zuppe e brodetti, quando invece, aveva bisogno
di Carne Rossa e Nutriente. Il dottore, infine, fu mandato via e il Principe si
riprese, ma presto s’ammalò di cose di cui nessuno capiva nulla. Fra queste
ricordiamo: morbillo e vaiolo che aprirono la strada, così dicono alcuni
documenti, alla Tubercolosi, ma io m’arrischio a dire che fu avvelenato dalla
Sorellastra Maria e dalla sua potentissima cerchia.
Antonio Aroldo