[2]Uno
dei tanti attendenti di Adolf Hitler, [3]Martin
Bormann (Wegeleben, 17 giugno 1900 – Berlino, 2 maggio 1945), nel 1941 regalò
al Fuhrer tedesco il secondo cane della sua vita. Il cucciolo, questa volta, fu
chiamato Blondi. Questo splendido animale, com’era già accaduto al suo predecessore
morto nella cosiddetta “Grande Guerra”, non sopravvisse al suo padrone. Il Fuhrer-Prinzip,
infatti, gli somministrò, subito prima di suicidarsi, una pasticca di cianuro;
cosa che, ovviamente, lo uccise in pochissimi istanti. La sua Carogna, difatti,
fu trovata inerme ancora accanto al Cadavere del Grande Dittatore, che nel
frattempo, era stato bruciato assieme alla moglie e ad altri suoi
collaboratori.
Antonio
Aroldo
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