[2]Il
“Bellum Gallicum”, ovvero la sollevazione delle tribù galliche contro l’esercito
di Giulio-Cesare, ebbe inizio nell’inverno del 53 (a.C.) con il massacro dei Mercanti
Italici e si concluse con l’annientamento della coalizione gallica e l’uccisione
di Vercingetorige. La morte di questo grande guerriero del nord, capo dei
Arverni, rimarrà per sempre un fulgido esempio di eroismo e di abnegazione per
gli altri. Nella Storia Umana, però, non è certo l’unico caso di tal genere. Un
altro degno di nota, almeno per me, fu quello del Monaco guerriero Saitò
Musashibò Benkei (155_15 giugno 1189)[3]
che, coinvolto suo malgrado, in una disputa familiare scoppiata tra il suo
nobile Signore e il fratello di quest’ultimo, dovette morire in piedi e con il
corpo bucherellato da una pioggia di frecce per proteggere la ritirata del
Principe.
Antonio Aroldo
[1] Tutti i
Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] “Eroi
per Forza” di Erik Durschmied- “L’Annèe Terrible- Capitolo 11°” = pagina 306
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Sait%C5%8D_Musashib%C5%8D_Benkei
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