[2]La
mattina del 9 Maggio 1978 fu trovato il cadavere dell’onorevole Aldo Moro, esso
era deposto in una Renault rossa con il bagagliaio aperto. Ci sono molti
misteri legati a questa vicenda, a cominciare dal rapimento del protagonista
della nostra storia avvenuto nel marzo del medesimo anno. Il giorno in cui Moro
fu rapito stava andando a una seduta di laurea che doveva presiedere in qualità
di relatore. Il tragitto purtroppo era simile a quello di quasi tutte le
mattine, per questo molto prevedibile. Le auto dei sequestratori, secondo la
dinamica analizzata dagli esperti uscirono dal garage del palazzo dello “YOR”;
i componenti della banda, inoltre, erano tutti vestiti da aviatori. Un dato,
questo, molto importante che ha fatto credere a molti analisti che questi
sequestratori non si conoscevano tra di loro. Uno di questi, infine, era più
esperto di altri a sparare; egli, infatti, uccise tutti i membri della scorta
del politico senza però ferire in alcun modo l’ostaggio. Un altro mistero
legato a tale vicenda riguarda la ricerca del covo dei sequestratori. Esso,
difatti, si trovava a Via Gradoli a Roma. Un giorno, cioè, ci fu una forte
perdita d’acqua in quel determinato palazzo. I poliziotti e i vigili che
andarono a controllare che problema ci fosse bussarono a tutte le porte
dell’edificio per scoprire da dove venisse la perdita senza però disturbare in
alcun modo la base dei brigatisti. Questo dimostra che non ci fu alcuna volontà
di liberare l’ostaggio. Che era un professore d’università molto amato e legato
ai suoi studenti di diritto che lo consideravano quasi come un padre pronto a
dargli consigli di ogni genere, in particolar modo sul loro futuro e che insegnò
loro il modo migliore per Incarnare la Costituzione Italiana.
Antonio Aroldo
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