[2]Le
autorità vaticane, qualche tempo fa, sono state chiamate a Ginevra, davanti a
una Commissione Internazionale dell’“ONU”, per rispondere sul
delicato tema della Pedofilia da parte di sacerdoti e in particolare per dare
conto di un caso esploso nel 2011 che riguarda l’ex nunzio nella Repubblica
domenicana, polacco. La Santa Sede, tramite i suoi rappresentanti, ha risposto
illustrando le misure che ha intenzione di prendere è sta prendendo nella lotta
alla Pedofilia.
Monsignor Silvano Tomasi, rappresentante del Vaticano, ha risposto così:
“I pedofili si trovano ovunque, anche nelle professioni più rispettose del mondo”. Egli, poi, ha continuato dicendo: “Sfortunatamente anche tra i sacerdoti e altri membri del personale della Chiesa”. Il Cardinale, inoltre, ha approfondito la sua risposta, spiegando: “Si tratta di un fatto particolarmente grave, perché su queste persone è stata riposta fiducia e sono chiamati a svolgere un servizio di promozione e protezione della persona umana, da un punto di vista fisico, emotivo e spirituale”.
Il caso in questione riguarda l’ex nunzio Josef Wesolowski, accusato di abusi sessuali su minori. Tomasi, infine, ha assicurato che sarà giudicato con la massima severità e ha terminato affermando che: “E’ importante far luce su quanto avvenuto nel passato e prendere tutte le misure necessarie per impedire che questi fatti avvengano di nuovo”. Il rappresentante di Bergoglio, in altre parole, ha espressamente dichiarato che la “Santa Sede” s’impegnerà “affinché siano pienamente rispettati i principi di giustizia e soprattutto vogliamo contribuire alla guarigione delle vittime e a tutti quelli che hanno subito tali abusi”. Speriamo che questi propositi siano realmente onorati.
Monsignor Silvano Tomasi, rappresentante del Vaticano, ha risposto così:
“I pedofili si trovano ovunque, anche nelle professioni più rispettose del mondo”. Egli, poi, ha continuato dicendo: “Sfortunatamente anche tra i sacerdoti e altri membri del personale della Chiesa”. Il Cardinale, inoltre, ha approfondito la sua risposta, spiegando: “Si tratta di un fatto particolarmente grave, perché su queste persone è stata riposta fiducia e sono chiamati a svolgere un servizio di promozione e protezione della persona umana, da un punto di vista fisico, emotivo e spirituale”.
Il caso in questione riguarda l’ex nunzio Josef Wesolowski, accusato di abusi sessuali su minori. Tomasi, infine, ha assicurato che sarà giudicato con la massima severità e ha terminato affermando che: “E’ importante far luce su quanto avvenuto nel passato e prendere tutte le misure necessarie per impedire che questi fatti avvengano di nuovo”. Il rappresentante di Bergoglio, in altre parole, ha espressamente dichiarato che la “Santa Sede” s’impegnerà “affinché siano pienamente rispettati i principi di giustizia e soprattutto vogliamo contribuire alla guarigione delle vittime e a tutti quelli che hanno subito tali abusi”. Speriamo che questi propositi siano realmente onorati.
Antonio Aroldo
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