[2]Le
Finanze Vaticane, sotto Pio VI (1775-99), erano sempre in Crisi anche perché,
in quel determinato periodo i feudatari della Chiesa, iniziarono a non pagare
più le tasse dovute al Pontefice. I primi a interrompere, quest’antica usanza,
furono gli ecclesiastici austriaci supportati dal loro Monarca Giuseppe II che
mise in atto alcune particolari riforme illuministiche che andarono sotto il
nome di “Giuseppinismo”. Qualsiasi decreto ecclesiastico, che influiva sulla
vita pubblica dell’Impero austriaco, doveva avere, infatti, il “Placet” della
Corona Imperiale e assegnò allo Stato l’amministrazione dei possedimenti
vaticani. Gli [3]Asburgo,
inoltre, soppressero tutti i Conventi e i Seminari del proprio Territorio.
Antonio Aroldo
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