“Legge Fini-Giovanardi:
L’Unica Scelta Applicabile”
Figura 1
Enrico Bottaccio
|
Il
Governo Renzi, lo scorso 14 marzo 2014, ha approvato, all’unanimità, un decreto
legislativo che
va
a sostituire la “Legge Fini-Giovanardi”, bocciata dalla “Corte Costituzionale”
alcune settimane fa. Il Ministro della Salute- Beatrice Lorenzin ha voluto
precisare che il governo ha voluto affrontare la questione soltanto sul piano
amministrativo. Esso, difatti, ripristina alcune tabelle di farmaci
(naturalmente aggiornandole) che, con la sentenza della corte, erano state
cancellate. Esso, inoltre, istituisce delle nuove “Off-Label”; ovverosia delle
liste di farmaci non convenzionali, già esistenti nella Fini-Giovanardi, che
qualora le terapie tradizionali non dovessero funzionare, permettono alla
persona ammalata di curarsi con terapie alternative. Tali terapie, però, devono
essere effettuate sotto stretto controllo medico e opportunatamente supportata
da un’adeguata documentazione scientifica approvata dall’“AIFA” (Agenzia
Italiana per il Farmaco). Lorenzin, inoltre, ha espressamente detto d’aver lasciato
la “Questione Penale”, quella riguardante cioè l’equiparazione tra droghe
leggere e quelle pesanti con le relative pene da infliggere, al parlamento.
Esso, infatti, è, secondo quanto affermato sempre dalla Lorenzin, un problema
squisitamente politico. Molte persone, come il famoso blogger Enrico Bottaccio,
credono che questo decreto non sia altro che una mera riproposizione della
Fini-Giovanardi ed io sono perfettamente d’accordo con lui. Lo so, con quello
che sto per dire, mi tirerò addosso un oceano di critiche, ma non importa; io
sono una persona libera e la penso cosi! Io credo, fermamente, che la
Fini-Giovanardi fosse una gran cosa. Io, infatti, penso che non esistano
differenze tra droghe leggere e quelle pesanti. L’unica differenziazione possibile
è ed rimarrà sempre quella tra “Droghe Legali” (Tabacco, Caffeina e Alcol) e
quelle “Illegali” (Anfetamine, Ascisc, Eroina, Cocaina e vari tipi di Ecstasy).
Questo perché, ogni sostanza che produce assuefazione e dipendenza, può chiamarsi,
almeno per me, “Droga”. L’uso e la vendita di quelle legali va fortemente
limitato e caldamente sconsigliato. L’utilizzo e lo spaccio delle “Droghe
Illegali”, invece, va osteggiato e combattuto con ogni possibile anche il
carcere per chiunque lo spacci o ne faccia uso. Qualcuno potrà che con questo
metodo le prigioni sono sopraffollate in condizioni disumane! Io, pero, potrei
rispondere che chiunque commetta un reato grave sa benissimo cosa lo aspetta.
Una soluzione per il sopraffollamento, poi, ci sarebbe pure! Basta solo avere
il coraggio d’applicarla. La pena di morte, non preoccupatevi, per me è
esclusa! La mia è meno terribile di quanto si possa pensare è consiste nel
ricollocare i detenuti più pericolosi in qualche isola deserta sorvegliata da
elicotteri da guerra e da satelliti e con un collegamento Skype per comunicare
con le famiglie una volta al mese. L’idea, forse mi giudicherete infantile, mi è venuta, tempo fa, guardando un
bellissimo film con Ray
Liotta intitolato: “Fuga
da Absolom”. Torniamo, però, al nostro argomento principale. Io capisco
l’intento della campagna di sensibilizzazione portata avanti da Enrico
Bottaccio e da altri: la “Liberalizzazione delle Droghe Leggere a Scopo
Terapeutico”. Un fine, credo che sarete tutti d’accordo con me, nobilissimo, ma
che, soprattutto in Italia, è inapplicabile. Questo perché, innanzitutto, le droghe leggere non sono altro che l’anticamera
delle droghe pesanti, su questo non si discute. Il nostro bel paese è pieno
zeppo di ottusi, pressapochisti e menefreghisti che, pur di non avere rotture di scatole, combinerebbero
certi strafalcioni incredibili non
applicando affatto lo spirito della legge. Tra le nuove generazioni, poi, ci
sono persone come le mie care cugine Lavinia Prota, Piera Prota ed Alice Prota,
che, magari anche solo per curiosità, si caccerebbero in grossi guai.
l Governo Renzi, lo scorso 14 marzo 2014, ha
approvato, all’unanimità, un decreto legislativo che
va a sostituire la
“Legge Fini-Giovanardi”, bocciata dalla “Corte Costituzionale”
alcune settimane fa. Il Ministro della Salute- Beatrice Lorenzin ha voluto
precisare che il governo ha voluto affrontare la questione soltanto sul piano
amministrativo. Esso, difatti, ripristina alcune tabelle di farmaci
(naturalmente aggiornandole) che, con la sentenza della corte, erano state
cancellate. Esso, inoltre, istituisce delle nuove “Off-Label”; ovverosia delle
liste di farmaci non convenzionali, già esistenti nella Fini-Giovanardi, che
qualora le terapie tradizionali non dovessero funzionare, permettono alla
persona ammalata di curarsi con terapie alternative. Tali terapie, però, devono
essere effettuate sotto stretto controllo medico e opportunatamente supportata
da un’adeguata documentazione scientifica approvata dall’“AIFA” (Agenzia
Italiana per il Farmaco). Lorenzin, inoltre, ha espressamente detto d’aver lasciato
la “Questione Penale”, quella riguardante cioè l’equiparazione tra droghe
leggere e quelle pesanti con le relative pene da infliggere, al parlamento.
Esso, infatti, è, secondo quanto affermato sempre dalla Lorenzin, un problema
squisitamente politico. Molte persone, come il famoso blogger Enrico Bottaccio,
credono che questo decreto non sia altro che una mera riproposizione della
Fini-Giovanardi ed io sono perfettamente d’accordo con lui. Lo so, con quello
che sto per dire, mi tirerò addosso un oceano di critiche, ma non importa; io
sono una persona libera e la penso cosi! Io credo, fermamente, che la
Fini-Giovanardi fosse una gran cosa. Io, infatti, penso che non esistano
differenze tra droghe leggere e quelle pesanti. L’unica differenziazione possibile
è ed rimarrà sempre quella tra “Droghe Legali” (Tabacco, Caffeina e Alcol) e
quelle “Illegali” (Anfetamine, Ascisc, Eroina, Cocaina e vari tipi di Ecstasy).
Questo perché, ogni sostanza che produce assuefazione e dipendenza, può chiamarsi,
almeno per me, “Droga”. L’uso e la vendita di quelle legali va fortemente
limitato e caldamente sconsigliato. L’utilizzo e lo spaccio delle “Droghe
Illegali”, invece, va osteggiato e combattuto con ogni possibile anche il
carcere per chiunque lo spacci o ne faccia uso. Qualcuno potrà che con questo
metodo le prigioni sono sopraffollate in condizioni disumane! Io, pero, potrei
rispondere che chiunque commetta un reato grave sa benissimo cosa lo aspetta.
Una soluzione per il sopraffollamento, poi, ci sarebbe pure! Basta solo avere
il coraggio d’applicarla. La pena di morte, non preoccupatevi, per me è
esclusa! La mia è meno terribile di quanto si possa pensare è consiste nel
ricollocare i detenuti più pericolosi in qualche isola deserta sorvegliata da
elicotteri da guerra e da satelliti e con un collegamento Skype per comunicare
con le famiglie una volta al mese. L’idea, forse mi giudicherete infantile, mi è venuta, tempo fa, guardando un
bellissimo film con Ray
Liotta intitolato: “Fuga
da Absolom”. Torniamo, però, al nostro argomento principale. Io capisco
l’intento della campagna di sensibilizzazione portata avanti da Enrico
Bottaccio e da altri: la “Liberalizzazione delle Droghe Leggere a Scopo
Terapeutico”. Un fine, credo che sarete tutti d’accordo con me, nobilissimo, ma
che, soprattutto in Italia, è inapplicabile. Questo perché, innanzitutto, le droghe leggere non sono altro che l’anticamera
delle droghe pesanti, su questo non si discute. Il nostro bel paese è pieno
zeppo di ottusi, pressapochisti e menefreghisti che, pur di non avere rotture di scatole, combinerebbero
certi strafalcioni incredibili non
applicando affatto lo spirito della legge. Tra le nuove generazioni, poi, ci
sono persone come le mie care cugine Lavinia Prota, Piera Prota ed Alice Prota,
che, magari anche solo per curiosità, si caccerebbero in grossi guai
Antonio Aroldo
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