[2]La
Mafia, ogni tanto, parla è racconta tutto. Un esempio eclatante è del 1937. Un
Medico di Alcamo, che si chiamava Melchiorre Allegra, era sospettato di essere
un Mafioso. Egli, allora, decise di presentarsi alla Polizia per chiarire la sua posizione. I suoi
rapporti con l’Organizzazione erano iniziate nel 1916. Un Mafioso si era fatto
male per non fare il Servizio Militare e lui l’aveva coperto. Il Nostro
Protagonista, in poche parole nel corso del tempo, aveva avuto modo di fare
tanti Favori di tal genere. I Mafiosi, allora, gli avevano proposto d’Affiliarsi.
Un’idea, questa, che all’inizio, sembrò buona, ma poi dopo tanto tempo, si era
scocciato e aveva deciso di raccontare ogni cosa. La sua Denuncia, tanto per esser chiari, fu
molto circostanziata. Il Dottore, infatti, parlò delle Ramificazioni in Africa
del Nord e negli Stati Uniti. L’Assoluzione, quella volta, non si ebbe, perché
non si tenne neppure il Processo. La Testimonianza del Nostro Eroe, difatti,
venne raccolta e messa in un Lungo Rapporto “Insabbiato” in un Archivio, dove
lo troverà nel 1962, il Giornalista Mario De-Mauro che lo pubblicherà sul
Quotidiano di Palermo, “L’Ora”! “Cosa Nostra”, in altre parole, ha parlato
qualche volta, ma non l’ha mai ascoltata nessuno almeno fino a Tommaso
Buscetta.
Antonio Aroldo
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