[1]
“Un Meraviglioso Affarista Salvatore
di Vite Umane”
I Nazisti, come voi ben sapete, fecero
scoppiare la Seconda Guerra Mondiale grazie a un “Finto Incidente” nella
Regione della Slesia. Un gruppo di Tedeschi, infatti, si travestirono da
Soldati Polacchi e attaccarono una Radio
di Lingua Tedesca e si misero a lanciare Slogan Anti-Nazisti era l’Inizio del
settembre 1939. Le Divise dell’Esercito Polacco, in quel caso, furono
proccurate da un membro dei Servizi
Segreti della Germania che si chiamava Oskar Schindler (Svitavy,
28 aprile 1908 – Hildesheim, 9 ottobre 1974). Costui, in realtà, era un
Imprenditore di Pentole Smaltate che sapeva farci con la Gente e a cui piaceva
godersi la Vita. Egli, grazie alla Sua Grande Diplomazia, riuscì a fare un
Sacco di Soldi ed a entrare nella cerchia ristretta del Nazismo. Una cosa,
questa, che gli servì moltissimo per salvare tantissimi ebrei dalla
Deportazione e dallo Sterminio.
Antonio Aroldo
[1]
“Un Eroe Mitologico al Cinematografo”
Il
Registra Italiano Giovanni Pastrone, nel 1914, fece, con l’aiuto del Poeta Gabriele
D’Annunzio, il Cabiria. Stiamo parlando, cioè, d
i
una Scrittura a Quattro Mani: la Trama, i Nomi dei Personaggi e le Didascalie, perché
si trattava di un “Muto”, furono curate dal suddetto Letterato. Tutto il resto,
invece, fu fatto dal suddetto Pastrone. Il Futuro Vate, quindi, si preoccupò
anche di dover scegliere il nome del Forzuto Schiavo che aiuta la Piccola
Protagonista a fuggire dalla Citta. Esso, in poche parole, Maciste e venne
tratto da un Antico Soprannome del Semi-Dio Ercole e fu interpretato da un
certo Adriano Pagano che faceva lo Scaricatore di Porto. Costui, tanto per
chiarirci, fu il Primo Personaggio della Storia del Cinema a portare cotanto
Nome.
Antonio Aroldo
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“Un Eroe Mitologico al Cinematografo”
Il
Registra Italiano Giovanni Pastrone, nel 1914, fece, con l’aiuto del Poeta Gabriele
D’Annunzio, il Cabiria. Stiamo parlando, cioè, d
i
una Scrittura a Quattro Mani: la Trama, i Nomi dei Personaggi e le Didascalie, perché
si trattava di un “Muto”, furono curate dal suddetto Letterato. Tutto il resto,
invece, fu fatto dal suddetto Pastrone. Il Futuro Vate, quindi, si preoccupò
anche di dover scegliere il nome del Forzuto Schiavo che aiuta la Piccola
Protagonista a fuggire dalla Citta. Esso, in poche parole, Maciste e venne
tratto da un Antico Soprannome del Semi-Dio Ercole e fu interpretato da un
certo Adriano Pagano che faceva lo Scaricatore di Porto. Costui, tanto per
chiarirci, fu il Primo Personaggio della Storia del Cinema a portare cotanto
Nome.
Antonio Aroldo
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“Un Possibile Movente: Accordo con i
Sovietici”
La
Stanza del Nostro Tesla, tanto per chiarirci, rimase chiusa per tre lunghi
giorni, perché gli Agenti del Governo Americano, dovevano avere il tempo di
cercare importanti documenti tenuti dal Grande Genio. Carte, riguardanti i suoi
molti progetti, e che, nelle Mani Sbagliate, potevano far saltare i Piani della
Sicurezza Nazionale. Lo Scienziato Europeo, infatti, stava, secondo un certo
tipo di Storiografia, per Vendere un suo progetto ai Russi. Una cosa, questa,
che aveva già tentato di dare agli “U.S.A.” e all’Inghilterra, ma non c’era
riuscito. Sto parlando, cioè, del “Tele-Forze”: un Impulso Elettromagnetico
capace di Distruggere qualsiasi “Macchina” a Distanze Considerevoli.
Antonio Aroldo
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“Misteri Scomparsi a Casa di un Genio
Morto”
Uno
dei più grandi Inventori della Storia dei primi anni del Novecento, fu, come vi
ho già detto una volta, lo Scienziato d’origine iugoslava Nicolas Tesla. Egli,
dicono gli esperti del settore, aveva, infatti, circa 80 Bauli pieni zeppi dei
Progetti delle Sue Invenzioni. Una Mole Impressionante, quindi, che però, si
ridusse improvvisamente dopo la Sua Morte avvenuta in America a New York
nell’hotel dove alloggiava il 7 gennaio 1943. Quest’enorme tesoro scientifico,
difatti, passò da 80 a 30 Casse. Una Forte Diminuzione, dunque, resa ancor più
misteriosa dal fatto che, il Personale dell’Albergo, ci mise ben 3 giorni prima
di scoprire il Cadavere. Il Decesso, tanto per esser chiari, venne scoperto da
una Cameriera che voleva fare le pulizie. I suddetti Bagagli, però, non sono le
uniche cose a essere sparite; all’appello, tanto per dirla tutta, mancano anche
un Mazzo di Chiavi e alcuni Documenti.
Antonio Aroldo
[1]
“Un Dolce Messaggero del Cielo per
non Dimenticare le Angherie del Demonio con la Svastica”
Il
Posto più Terribile del Mondo è, almeno secondo me, il Campo di Sterminio
Nazista di Aushwitz. Un Luogo, questo, che, rimarrà nella Storia, come l’Inferno
in Terra. Un Oscuro Girone Dantesco, dove, però, ha trovato la Forza di
Combattere un Angelo della Memoria che si Chiama Liliana Segre. La Nostra
Protagonista, infatti, ha ormai più di 90 anni, ma dimostra ancora una Profonda
Vitalità, una Grande Energia e una Forte Lucidità che vorrei avere anch’io.
Tutte cose, queste, che lei ha sempre meravigliosamente mostrato nei Suoi
Pubblici e che adopera con un Grandissimo Coraggio per affrontare i Demoni
dell’Antisemitismo e della Dimenticanza.
Antonio Aroldo
“Il Grande Guerriero che non si
Voleva Arrendere”
Molti
Giapponesi, come Kenjy Atanaka- alla fine della Seconda Guerra Mondiale,
decisero di continuare a combattere. Uno di questi fu Shōichi Yokoi (Yokoi Shōichi;
Saori, 31 marzo 1915 – Nagoya, 22 settembre 1997). Egli, infatti, rimase
bloccato nell’Isola di Guam in un rifugio di fortuna costruito da lui in una
Grotta. Il Nostro protagonista, difatti, era rimasto tagliato fuori dalla Sua
Armata dopo l’ultimo scontro con gli Americani e decise di “Rimanere in Armi”
nella Giungla così come prescriveva il Vecchio Codice dei Samurai almeno fino
al 24 gennaio 1972. Le autorità, in quel giorno- tanto per esser chiari, lo
trovarono e gli spiegarono ogni cosa.
Antonio Aroldo
[1]
“Fare Carriera col Sangue”
Leonardo
vitali, tanto per esser chiari, iniziò a parlare, perché era in preda a una
vera e propria Crisi Religiosa. Egli, infatti, non si riconosceva più nei
Valori trasmessi dalla Sua Famiglia Mafiosa. Il Nostro Protagonista, in altre
parole, si sentiva smarrito aveva perso la Sua Personale Identità e non sapeva
più chi fosse. Il suddetto giovane uomo, così, decise d’autoaccusarsi di un
paio di “Sequestri di Persona”, d’Estorsione e anche di due Omicidi. Una delle
persone uccise, tanto per fare un esempio concreto, era Peppino Bologna, ossia
un Costruttore Edile appartenente a una Cosca Rivale. Quest’ultimo, per farla
breve, fu ammazzato con un Colpo di Lupara dall’alto di un muretto.
Antonio Aroldo
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“Un Sogno chiamato Patria”
La
Repubblica Cisalpina, che prenderà la Bandiera Tricolore come Simbolo Statale,
fu in realtà figlia della Cispadana. Quest’ultima, tanto per chiarirci, fu la
Prima delle Repubbliche dell’Italia del Nord, affratellate alla Potenza
Napoleonica Francese. Questo Nuovo Stato era composto da molti Dipartimenti fra
cui anche quello di Reggio-Emilia. I suoi Territori, in altre parole,
confluiranno, per così dire, in “toto” nella Nuova Entità Governativa che
lambiva le alpi nell’Estate del 1797, ossia il 27 luglio. Tutto ciò, tanto per
farla breve, costituì un Primo Vero Embrione della Nazione Italiana. I Suoi
Valori, oggi- di Solidarietà e Fratellanza (sognati da Giuseppe-Marco
Compagnoni), si sono un po’ persi nel tempo, ma sono ancora Vivi nella Nostra
Bella Costituzione.
Antonio Aroldo
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“Un Profondo Taglio col Passato”
Artemisia
Gentileschi, dopo lo Scandalo con Agostino Tassi e il conseguente processo,
decise di fare una cosa molto particolare e Moderna per quei tempi. La Nostra
Protagonista, infatti, decise di cambiare il Cognome e di sposarsi. Una mossa,
questa, fatta per Combattere le Maldicenze della Gente. Questa Giovane e
Promettente Artista, difatti- dall’ora in poi, si chiamò Ludo. L’idea servì per
essere accettata in tutti i luoghi che vi ho già nominato e che la fecero
crescere professionalmente e diventare famosa nel Jet-Set dell’epoca. Tutto
ciò, nonostante, gli effetti della Prova dello Schiacciamento dei Pollici (cosa
pericolosissima per qualsiasi Artista). Un Suo Dipinto, tanto per esser chiari, esiste
anche nel Castello della Città di Udine.
Antonio Aroldo
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“Barlumi della Fiaccola della Verità
e della Giustizia a Casa del Diavolo che Ammutolisce”
Ci
sono stati altri Pentiti Mafiosi Famosi nella Storia. Sto parlando, cioè, di
Joe Valachi nel 1962 negli Stati Uniti e di Leonardo Vitali in Italia nel 1973.
Il Primo a dire il Nome “Cosa Nostra” in America, fu proprio Valachi davanti
alla Commissione d’Inchiesta del Senato. Egli, infatti, era Convinto che, il
Capo dei Capi negli “U.S.A.”- Don Vito Genovese, volesse ucciderlo. Il Nostro
Protagonista, a causa di tale Paranoia, ammazzò pure il suo compagno di cella e
per sfuggire alla “Sedia Elettrica” iniziò a parlare. Vitali, invece, iniziò a
fare le sue prime dichiarazioni il 30 marzo 1973. Costui, tanto per chiarirci,
faceva parte della “Famiglia” di Altarello-di Baita, ossia un Luogo vicino
Palermo. Il Boss della Zona, all’epoca, era un certo Giovan-Battista altrimenti
detto “Titta”. Quest’ultimo, in poche parole, era lo Zio di Vitali e l’aveva
“Iniziato” alle “Cose Mafiose” a 17 anni facendogli uccidere un Cavallo. Il suo
primo vero Omicidio, però, lo fece a 19 anni. I protagonisti che vi ho
presentato, tanto per esser chiari, furono i primi Collaboratori di Giustizia
nel vero senso della parola, ovverosia sono
andati fino alla fine del Processo, ma soltanto Vitali lo fece per
liberarsi la Coscienza: Vitali. Egli, difatti, fu preso per Pazzo almeno all’inizio.
Antonio Aroldo
[1]
“Le Peripezie di un Angelo della
Pittura”

Artemisia
Gentileschi era una Giovane romana del 1600 innamorata dell’Arte che voleva
fare la Pittrice. Il Padre Orazio, visto che aveva Talento, la mise a Bottega
da un artista molto quotato della Città Eterna chiamato Agostino Tassi. Costui,
però, invece d’Insegnarle qualcosa, se la portò a letto e la stuprò. Una
pratica, questa, che durò molto tempo, perché lui le infarciva la mente con
False Promesse di Matrimonio. La Famiglia, appena lo scoprì, denunciò ogni
cosa. Le Autorità, però, non credevano alla Sua Storia. La Nostra Protagonista,
infatti, fu sottoposta alla Prova dello Schiacciamento dei Pollici delle Mani.
Il Processo, comunque sia, finì con un Verdetto di Colpevolezza. Il Pittore, difatti,
fu condannato a 5 anni d’Esilio. Una pena, questa, che non fu scontata, perché
lui godeva di molte protezioni. La Ragazza, però, si prese la propria Rivincita
sulla Vita diventando famosa per la Sua Pittura che si rifaceva al Caravaggio.
I Temi che affrontava, infine, erano tutti a Sfondo Biblico-Religioso e che
ricordano la Sua Vicenda Umana. Molto famoso, per esempio, è il suo quadro su
Giuditta e Oloferne. Lei, in poche parole, lavorò molto a Firenze alla Corte di
Cosimo II, a Venezia, a Roma e a Napoli, dove morì nel 1653.
Antonio Aroldo