“Il Coraggio e il Grande Amore per la
Patria”
La
Nostra
Marina Jurlova, per chiarirci, fu Ferita in una Missione di Sminamento di un
Ponte. Una Particolare Azione di Guerra, questa, in cui la Bellissima Eroina
Russa, s’offrì Volontaria, e nella morì il Suo Amico Koser. Egli, cioè, perse
la Vita per proteggere lei. Lui, infatti, si era offerto Volontario al posto
della Giovane Ragazza, ma il Comandante,
invece, volle prendere tutte e due, più altri sette Uomini scelti dallo stesso
Koser.
Antonio Aroldo
[1]
“Una Distruzione
Demoniaca”
La
Bomba di Hiroshima, il 6 agosto 1945, distrusse e annichilì tutto nel Raggio di
Molti Kilometri. Gli Effetti della Sua Esplosione, però, non si fermarono di
certo lì. Molte Persone, infatti, persero i Capelli e morirono per via delle
Radiazioni. Una cosa, questa, che accadde sia a Giapponesi, sia a Soldati
Americani stanziati nella Zona dopo la Resa del Giappone. Le Autorità Militari,
di tale Storia, sapevano ogni Particolare, ma misero tutto sotto Stretto
Silenzio. La Popolazione Autoctona, nel frattempo, iniziò a subire Parecchie
Angherie dal Mondo dei Potentati. Migliaia di Orfani Maschi, difatti,
iniziarono a Morire di Fame (Alcuni con una Pietra in Bocca, perché Disperati).
Le Bambine, invece (8-10 Anni), erano avviate alla Prostituzione dalla Mafia
Nipponica.
Antonio Aroldo
“La Patriottica Postina Blasonata”
La
Contessa
Lina Bianconcini Cavazzi, all’Inizio della Prima Guerra Mondiale, fondò, in
tutto il Territorio Italiano, il cosiddetto Ufficio Notizie (14-19). Questa Determinata
Istituzione, in altre parole, aveva il Compito di mantenere i Rapporti fra le
Famiglie a Casa e i Soldati al Fronte. Un tipo di Lavoro, questo, almeno così
dicono le Cronache Ufficiali, svolto molto bene e tutto supervisionato dalla
Suddetta Nobile. La Sua Sede più importante, infatti, era Bologna, ossia la
Città Natale della Fondatrice che continuò a Lavorare fino a quanto morì nel
1919. Ella, cioè, “Passò a Miglior Vita”, solo quando l’Ultimo Soldato Vivo
tornò dalla Propria Famiglia.
Antonio Aroldo
“Sguardi e Parole che dicono Tutto”
La
Nostra Marina Jurlova, quando ricevette la Famosa Medaglia dal Proprio Superiore,
rimase esterrefatta. Questo perché, lui quando le disse della Consegna,
incominciò a mandarle Evidenti Messaggi Sessuali. Egli, infatti, parlò di una
Cerimonia Ufficiale, che doveva darsi una Ripulita, che se voleva poteva usare
il Suo Alloggio. Lei, essendo Giovane ed Inesperta,
chiese, con la Semplicità di una Bambina, “Posso avere un po’ d’Aringa
Affumicata Comandante”. Una Frase, questa, che lasciava, trasparire da i suoi
Bellissimi Occhi, un Grandissimo Imbarazzo.
Antonio Aroldo
[1]
“Una Corazza Umana”
I
Romani, come ogni altro Popolo Antico, avevano una Tecnica
di Combattimento molto particolare. Sto parlando, cioè, del “Muro di Scudi”. Un
qualcosa, questo, che faceva Combattere, Fronteggiare il Nemico, a un
Determinato Esercito, come se fosse stato un “Solo Uomo”. I Soldati, che adottavano
questo determinato Metodo in altre parole, diventavano gli Anelli di una Stessa
Catena di Ferro pronta a Respingere i Nemici con tutta la Forza Necessaria. Gli
Uomini di Roma, comunque sia- in tale cosa, erano i più Bravi. Essi, infatti,
adoperavano la Posizione della Testuggine che Proteggeva anche dagli Attacchi
dall’alto con le Frecce.
Antonio Aroldo
“La Coppa del Tesoro”
Uno
degli Internati del Lager di Auschwitz, nel tentativo di salvaguardare i
Gioielli di Famiglia Importanti, fece fare il Doppio Fondo a una Sua Tazza da
Latte. Un Semplice Espediente, questo, che deve aver funzionato molto bene,
Benissimo, perché tali Oggetti sono arrivati fino ai Giorni Nostri. Un qualcosa,
questo, che racconta una Piccola Storia tristissima, ma anche tanto tenera. Questa
persona, infatti, aveva nascosto, in quel determinato oggetto, la Fede del
proprio Matrimonio e alcune cose appartenute alla Moglie.
Antonio Aroldo
“Il Forziere Segreto della Svastica”
I
Tedeschi
ad Auschwitz, quando arrivarono gli Ebrei, allestirono tutto un Settore in cui
furono convogliati tutti gli oggetti d’Oro ed i Gioielli dei Prigionieri.
Questo particolare luogo era chiamato, dagli stessi Internati, “Il Canada”,
ossia “Il Regno dell’Abbondanza”. Questo perché, all’epoca, c’era la Generale
Convinzione che, il Territorio Canadese, fosse una Nazione Ricca, anzi
ricchissima. Fra le cose Sequestrate-Rubate, comunque sia, c’erano anche, così
hanno accertato gli esperti, molti Denti Dorati e molta altra Roba che, la
popolazione ospitata in quel determinato Lager, imparò a nascondere nei posti
più impensati, per esempio, in una “Tazza da Latte”.
Antonio Aroldo
“Ambiti Premi e Regali non Voluti”
Marina
Jurlova, per essere sopravvissuta a quell’azione in cui rischiò di Morire e
perdere la Gamba, ricevette un’Ambita Onorificenza di Guerra dell’Esercito
Russo. Sto parlando, cioè, della Medaglia dell’Ordine di San Giorgio. Un Premio,
questo, che, la Nostra Protagonista, non s’aspettava certo di ricevere, ma che
fu molto lieta di ricevere, in quanto Soldato. Questo particolare momento,
infatti, fu descritto approfonditamente nel Diario di Guerra della Meravigliosa
Cosacca. Ella, difatti, descrisse anche il Tentativo riuscito del Suo
Comandante di portarsela a Letto. Un qualcosa, questa, a cui la giovane non
poté dire di No, ma che le fece molto Ribrezzo.
Antonio
Aroldo
“La Potente Contro-Mossa della Difesa
e il Grande Errore del Principe Decaduto”
Nancy
Oaks, per aiutare il suo giovane Marito Demarigny, pagò molti Detective Privati
e Fior di esperti per far invalidare la
Prova Regina dell’Accusa, ossia il cosiddetto “Reperto J”, e cioè la Famosa
impronta trovata sulla Scena del Delitto dagli Agenti di Polizia della Città di
Miami, chiamati dal Governatore delle Bahamas, perché l’ex Monarca Inglese, non
si fidava delle proprie Forze dell’Ordine. Una Scelta, quella fatta dallo Zio di
Elisabetta II, basata, in Buonissima Parte, sullo Scarso, Torbido, Fosco
Curriculum dei due Poliziotti Statunitensi. Il Nobile, per chiarirci, scelse
quei due, perché credeva che fossero più ammaestrabili e pronti a eseguire i
suoi Ordini.
Antonio Aroldo
“Il Siculo che Sognava di Essere
Santo”
Molti
Italiani, partiti per gli Stati Uniti- quando scoppiò la “Grande Guerra”, ossia
il Primo Conflitto Mondiale, sentirono il Dovere di tornare nella Patria Natia
per Combattere e Sconfiggere l’Esercito Austro-Ungarico. Uno di questi fu il
Giovane d’Origine Siciliana Vincenzo D’Aquila. Il Nostro Protagonista,
purtroppo però, rimase ferito in Azione e fu creduto Morto. La Sua Compagnia,
infatti, lo trasportò in Obitorio, ma lui all’improvviso, si risvegliò Barcollando
come uno Zombi e poi sveni. I Medici, allora, lo trasferirono nel reparto dei
Feriti. Una cosa, questa, che, grazie al Passa-Parola, fece nascere la
Storiella del Miracolato. Quel Ragazzo, inoltre, iniziò a credere che aveva
Poteri Taumaturgici. Una Strana Idea che fece talmente chiasso che, il suddetto
Soldato, dovette essere portato in Manicomio per le Sue Tendenze Maniacali.
Antonio Aroldo