[2]Una
cosa un po’ diversa, erano i reati di tipo fiscale. Quelli, infatti, erano
giudicati, non solo dal “Cardinal Vicario”, ma anche com’era ovvio che fosse,
dall’amministratore della Camera Apostolica. Il groviglio giurisdizionale,
però, non finiva certo qui. L’Uditore della Camera, infatti, si occupava di:
mercanti, forestieri e “Addetti di Corte” che ruotavano intorno ai vari “Principi
della Chiesa”, se non addirittura, allo stesso Sommo Pontefice. Il Monsignor governatore
di Roma, poi, giudicava le questioni riguardanti i Salari e “Mercedi”. Esistevano,
però, anche le giurisdizioni e tribunali delle differenti congregazioni. Il Camerlengo
e il Prefetto dell’Annona, infine, avevano, anche loro, le proprie.
Antonio Aroldo
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