[2]La
guardia doganale, che fece passare oltre confine il gruppo di Benkei e poi
mandò un drappello di uomini per riportarlo indietro e vedere di persona quella
famosa lettera dell’abate, aveva, in altre parole, la mente ottenebrata dal terrore
di Sbagliare e di pagarne le spiacevoli ed estreme conseguenze del caso. All’epoca,
infatti, non ti davano certo una semplice lettera di licenziamento, ma ti costringevano
al Suicidio. Il suddetto funzionario pubblico, in breve, era soltanto un
piccolo burocrate schiacciato tra la Subissante Volontà di far bene il proprio
mestiere e la Forte Voglia di non farsi dei pericolosi nemici in quella
regione.
Antonio Aroldo
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