Le Prigioni Savoiarde della Morte
“Le Prigioni Savoiarde della Morte”
I
soldati del “Regno delle Due Sicilie”, quelli che non vollero assolutamente
integrarsi nel “Neo Esercito Italiano”, furono tutti o quasi tutti deportati in
veri e propri “Campi di Concentramento”. I più famosi, fra questi terribili
luoghi, erano due: la Prigione
fortificata (oggi diremo di massima sicurezza) della città di Fenestrelle,
sulle Alpi Francesi, e la prigione di San Maurizio nel Canavese in Piemonte. In
tali luoghi, così infernali, furono imprigionati anche molti ufficiali
napoletani. Tutta gente di stirpe nobile che, secondo il regolamento militare,
doveva essere rilasciata e rimandata a casa. La vita in tali posti, chiamati da
alcuni dispacci militari, “Campi di Rieducazione”, era durissima. Le celle,
infatti, non erano per nulla riscaldate. Nel carcere di Finestrelle, inoltre,
dopo la rivolta di massa dell’agosto del 1861, furono sfondate tutte le finestre
dei suddetti vani carcerari. I prigionieri, per questa ragione, iniziarono a
morire, almeno ufficialmente, di problemi polmonari.
Antonio Aroldo
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