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L’Armata
della Virginia, nel giugno del 1863, attraversò il Fiume Potomac per dare
inizio all’invasione del Nord. Essa era un Esercito di 70.000 Uomini. I
Sudisti, in poche parole, si spinsero fino in Pennsylvania. [3]Il
generale Meade, per chiarirci, non correva ciecamente nell’agguato di Lee. La
sua abbondante e forte cavalleria lo teneva accuratamente informato circa le
mosse sudiste. Egli sfruttava, in breve, il vantaggio di operare in territorio
amico ed appariva perfettamente al corrente delle dislocazioni dei soldati
nemici. Si può piuttosto affermare che egli andava accostandosi con cautela e
fermezza al nemico, cercando di comprendere le intenzioni nemiche e di venire
all’urto nelle condizioni più favorevoli. Il generale Lee, dal canto suo, pur
avendo manovrato e disposto le sue divisioni con abilità veramente mirabile,
era però assai più all’oscuro dei movimenti dei nordisti. Questa situazione
continuò in tal modo fino al 28 giugno di quella torrida estate. Tutto ciò era
dovuto all’assenza del generale Stuart. Costui, difatti, non era ancora
riuscito a rimontare le Colonne dei Federali. I Soldati di Lee, però, ebbero un
aiuto in aspettato di un informatore alle dipendenze del Generale Longstreet.
Quest’individuo, per esser chiari, diede, a Lee, notizie fresche ed esatte e a dirgli che Meade era a capo della
Controparte. Una notizia, quest’ultima, che il Generale Sudista, giudicò molto
preoccupante. I Sudisti, comunque sia, potettero organizzare un contro-attacco.
All’alba del 29 giugno, gli ordini furono diramati a tutte le Divisioni. Tutto
ciò fece sì che la pressione verso la linea del Susquehanna, fosse
immediatamente interrotta; da York (II Corpo d’Annata Divisione Early), da
Carlisle (II Corpo d’Annata Divisione Nord-Est ed E. Johnson), da Chambersburg
(III Corpo d’Annata seguito dal I Corpo d’Annata). Quasi tutto l’esercito
sudista, per farla breve, converse verso la zona di Gettysburg. Se il nemico, com’era
probabile, diretto in quel determinato territorio, fosse rimasto si sarebbe
trovato tra due Fuochi; se invece avesse tentato di gettarsi oltre le South
Mountains per interrompere i collegamenti di Lee con la Virginia, il
condottiero sudista avrebbe avuto Baltimora e Washington a portata di mano. La
persistente assenza della cavalleria del generale Stuart imponeva la necessità
di compiere un cammino senza fretta e con molta circospezione. Quei pochi
soldati e cavalli disponibili sul quel terreno, inoltre, erano anch’essi fuori
portata. Questo perché la Brigata Jenkins stava con il secondo corpo. La
Brigata Imboden, invece, era lontano oltre l’ala sinistra; le Brigate Robertson
e Jones assai indietro, a coprire le spalle e le vie di comunicazione. Entro il
30 giugno tutte le divisioni di Lee erano concentrate su un fronte di 50
chilometri immediatamente a nord di Gettysburg. Anche senza Stuart egli poteva
disporre di 75000 uomini; quando le tre brigate di cavalleria tutt’ora assenti
fossero giunte, ne avrebbe avuti a mano più di 80000. L’armata del Potomac,
intanto, in quella stessa giornata, si stava avvicinando alla Zone delle
Operazioni da Sud. La Divisione di Cavalleria del Generale Buford, per
chiarirci, era già in città. Il I Corpo d’Armata Nordista (Generale Reynolds),
invece, era a poco ore di marcia, seguito dal III (Generale Sickles), dal XI
(Generale Howard), dal XII (Generale Slocum); più indietro, invece, c’erano il
II (Generale Hancock), il V (Generale Sykes) e il VI (Generale Sedgwick). Questo
Grande Esercito, infine, aveva le “Spalle Coperte” sul lato destro dalla Divisione
di Cavalleria del Generale D. M. Gregg. La Divisione di Cavalleria del Generale
Kilpatrick, invece, controllava Stuart con cui, nel pomeriggio, ebbe uno
scontro a fuoco. Il Generale Meade, inclusa tutta la Forza a Cavallo, aveva a
sua disposizione 95.000 uomini. La Superiorità Numerica, nei confronti di Lee,
era, dunque, modesta. L’Armata della Virginia del Nord, infatti, era, a
differenza di quella Unionista, molto compatta ed omogena. Essa, difatti, era
composta da uomini sicuri di se stessi e della Vittoria Finale. L’Armata
Nordista del Potomac, invece, era psicologicamente a terra, ancora in crisi per
le molte batoste ricevute. Essa, inoltre, era guidata da un uomo che, pur
essendo universalmente stimato, non aveva ancora dato la misura delle proprie
possibilità al comando di una poderosa macchina militare. Tutto ci fa
concludere che il vero vantaggio, forse, era da parte dei Confederati. La Cittadina
di Gettysburg, verso cui le due armate stavano andando si trova in un
tranquillo angolo della Pennsylvania chiuso all’orizzonte, in direzione ovest,
dalla lunga catena delle South Mountains.
Antonio Aroldo
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