[2]Giordano
Bruno, fra i suoi accusatori, aveva anche un suo Compagno di Cella, un certo
Celestino da Verona all’anagrafe Giovanni-Antonio Arrigoni che era un Frate
Cappuccino mezzo ignorante. Egli, in realtà, calunniò [3]il
Grande Filosofo Nolano, per due motivi principali: questo Religioso aveva
provato a Confrontarsi con il nostro protagonista intellettualmente, ma non
c’era riuscito, ossia era stato mandato a quel Paese e voleva vendicarsi. Frate
Celestino, infine, sperava di veder alleggerita la sua posizione processuale,
ma tutto fu inutile. Costui, infatti, fu bruciato in Campo dei Fiori qualche
mese prima di Giordano Bruno.
Antonio Aroldo
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