[2]Il
Femminicidio
è un qualcosa di Connaturato nell’Animo del Maschio fin dagli Albori della
Nostra Storia. La Schiava, o Sacerdotessa Troiana Briseide, ebbe, secondo il
Poeta Omero, un Rapporto Molto Violento sia con Achille, che con Agamennone. Il
Leggendario Ratto delle Sabine, secondo alcuni Storici, non fu altro che un
Antesignano, un Primo Esempio di Stupro Etnico. Questo, perché le Donne sono
state sempre viste, fino a pochissimi anni fa, come un Bottino di Guerra. I Tribunali
Internazionali, soltanto recentissimamente, hanno, infatti, visto tali Violenze
come un Crimine contro l’Umanità, ma prima di
essere Riconosciuto come Tale, ne è dovuta Passare d’Acqua Sotto i
Ponti. Sto pensando, cioè al Caso delle “Confort-Wimen” in Cina e alle “Marocchinate”
del 43, cose di cui abbiamo già discusso. Una Maniera di Pensare più o meno
Simile sottende ai Casi di Femminicidio a Casa. L’Uomo si sente il più Forte,
si sente il Padrone, perché se mai è lui che mantiene la Casa, la Famiglia. Il Nostro
Protagonista, in altre parole, avverte di essere stato Ferito nel Proprio Onore
dalla Moglie, o dalla Compagna; cerca, quindi, una Sorta di Riparazione da
Colei, che magari, l’ha lasciato com’è accaduto qualche giorno fa a Palermo. La
Femmina, cioè, è Considerata come una Mera Proprietà Personale da cui non si
può Recedere Mai in Nessun Caso!
Antonio Aroldo
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