“Secessione: Ultimo Atto”
Adam-Abraham
Lincoln fu ferito mortalmente il 12 aprile 1865 da un certo John Wilks Booth.
L’attentatore in questione, in realtà, era un Attore Americano con forti contatti
con i Servizi Segreti Confederati ancora
molto attivi, nonostante la conclusione della Guerra. Il Brutale Omicidio del
Presidente, però, non servì ad attuare i Piani dei suoi Mandanti Occulti. Esso,
infatti, faceva parte di una cospirazione molto più ampia che prevedeva anche l’uccisione
del Vice-Presidente Andrew Johnson e del Presidente della Camera dei
Rappresentanti. L’idea di fondo del Complotto, cioè, era: eliminiamo l’Intera
Linea di Comando, così, sono costretti a fare nuove elezioni in cui facciamo
eleggere chi vogliamo noi! I cospiratori, tuttavia, avevano i conti senza
l’Oste, perché Lincoln finì in ospedale e morì la mattina del 15, ma gli altri
2 sopravvissero perché erano troppo protetti per essere uccisi. L’inquilino
della Casa Bianca, quella maledetta sera di Giovedì Santo, aveva accettato di
portarsi soltanto una
Guardia del Corpo a Teatro e Basta(!!), proprio perché era Festa e in quei
giorni non voleva troppe rotture di scatole. La persona che fu scelta per
proteggerlo, inoltre, si portò dietro pure la Fidanzata e quindi fu distratta. L’Uccisore,
infine, fu preso e ucciso il giorno dopo. Questo perché, mentre scappava dal
Theatre Phorm, si era rotto una Gamba.
Egli aveva accettato di uccidere il Capo di Stato Statunitense, non tanto perché
odiasse particolarmente gli Afro-Americani, ma perché non voleva che un qualsiasi
individuo del Nord andasse a Comandare al Sud. Egli, difatti, appena finì la
sua parte in quel determinato misfatto, disse:
“Sic Semprer Tirannis”, ossia la medesima Frase che avrebbe pronunciato Bruto
quando ammazzò Cesare.
Antonio Aroldo
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