[2]I
reduci italiani, dopo la Seconda Guerra Mondiale, tornarono a casa con un
grosso bagaglio di cose da raccontare, ma per chi era rimasto era una tortura
psicologica che non si poteva sopportare e cambiava subito discorso. Questo perché
la gente voleva soltanto dimenticarsi di tutte le Violenze e le Angherie subite,
nel tempo più breve possibile, e cercare di andare avanti; senza contare, però,
che, quella determinata persona, aveva, per cosi dire, l’“Oro nella Testa”. Qualcosa
di preziosissimo, quindi, di molto delicato, ma abbagliante quanto il Sole
delle belle giornate estive. I suoi ricordi, infatti, se maneggiati con Cura, potevano
Cambiare il Futuro di Molte Generazioni.
Antonio Aroldo
[1] Tutti i
Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] “La
Nostra Guerra”: Le Quattro Giornate di Napoli: un Film di Aldo Zappalà
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