martedì 11 aprile 2017


 

[1] “Definizioni che Feriscono”

[2]Molti personaggi letterari, come il protagonista del Romanzo della Signora Stowe, sono diventati, con il passare del tempo, dei veri archetipi, un’immagine emblematica, estremamente rappresentativo di un certo tipo di persona. Il caro e vecchio “Zio Tom”, così come anche la [3]“Famosa Mami” di “Via col Vento”, infatti, hanno fatto prepotentemente presa nel nostro Immaginario Collettivo, come l’esempio perfetto del “Negro Servile” sempre pronto ad accettare le richieste dei Bianchi; a porsi, cioè, come Zerbino in cambio della stessa dolcezza, della medesima “Bonaria Confidenza” che si concede ai ragazzi piccoli. Parecchie persone di colore, difatti, odiano più sentirsi Chiamare “Zio Tom” o anche “Ragazzo”, piuttosto che sentirsi definire “Negro”. Quella terminologia, in breve, nasconde un’ipocrisia che svilisce la Dignità della Persona Umana.

Antonio Aroldo

   


 

    



[1] Tutti i Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] “Addio Zio Tom”: J. C. Fournas (Prologo) Pagine 16-17
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Via_col_vento_(romanzo)

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