lunedì 23 maggio 2016

“Le Divine Macchine”

[1] “Le Divine Macchine”
[2]Il Grande poeta greco Omero, descrive Efesto l’armaiolo degli Dèi, come una persona Zoppa. Egli, infatti, era sempre accompagnato da due splendide fanciulle che sorreggevano, l’avvenente “Dio” della Cultura greco-romana, per sotto le braccia. Costoro, così dicevano quelle bellissime pagine, camminavano come “Fanciulle”, avevano pensieri e parole, ossia pensavano proprio come fanciulle. Esse, infine però, avevano la “Pelle Lucida come il Metallo”. Quelle due ancelle, in altri termini, erano Androidi. Loro, però, non sono mica gli unici Esseri Meccanici descritti nell’antichità. I [3]Cherubini, difatti, erano piccole Astronavi collegate al Kavod di Jaweh o Giganteschi Robot. La bibbia, difatti, di essi dice che portarono in Aria, con le loro possenti ali, il Re Davide nel bel mezzo di una grande battaglia con il Nemico. Una cosa, questa, compiuta producendo un grandissimo frastuono. Un altro aggeggio molto importante è [4]l’Efod: un Pettorale finemente Lavorato con gemme preziose che serviva a gestire anche a grande distanza l’immenso Potere della Cosiddetta “Arca dell’Alleanza”. Essa, per chiarirci, doveva stare a più di un kilometro di distanza dal popolo per Sicurezza.
Antonio Aroldo
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[1] Tutti i Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] https://www.youtube.com/watch?v=0T0XlHN3ALs

[3] https://www.youtube.com/watch?v=-PeeqEq33-Q

[4] https://www.youtube.com/watch?v=8be2KAfJtWw


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