mercoledì 4 novembre 2015

“Due Eroi per Nobili Cause”


[1] “Due Eroi per Nobili Cause”

[2]Il “Bellum Gallicum”, ovvero la sollevazione delle tribù galliche contro l’esercito di Giulio-Cesare, ebbe inizio nell’inverno del 53 (a.C.) con il massacro dei Mercanti Italici e si concluse con l’annientamento della coalizione gallica e l’uccisione di Vercingetorige. La morte di questo grande guerriero del nord, capo dei Arverni, rimarrà per sempre un fulgido esempio di eroismo e di abnegazione per gli altri. Nella Storia Umana, però, non è certo l’unico caso di tal genere. Un altro degno di nota, almeno per me, fu quello del Monaco guerriero Saitò Musashibò Benkei (155_15 giugno 1189)[3] che, coinvolto suo malgrado, in una disputa familiare scoppiata tra il suo nobile Signore e il fratello di quest’ultimo, dovette morire in piedi e con il corpo bucherellato da una pioggia di frecce per proteggere la ritirata del Principe.

Antonio Aroldo

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[1] Tutti i Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] “Eroi per Forza” di Erik Durschmied- “L’Annèe Terrible-  Capitolo 11°” = pagina 306
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Sait%C5%8D_Musashib%C5%8D_Benkei


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