mercoledì 2 settembre 2015

“Una Barbara Azione dei Figli della Libertà”


[1] “Una Barbara Azione dei Figli della Libertà”

 


Figura 1 = https://www.youtube.com/watch?v=fcvr9ihhz_8
[2]Il progetto “Lebensborn”, com’era prevedibile, ebbe i suoi effetti più deleteri alla fine del conflitto, quando cioè l’esercito nazista era sconfitto e in fuga. In quei frangenti così concitati, con le istituzioni democratiche che faticavano ad arrivare e col vecchio regime che lancia i suoi ultimi colpi di coda, si ebbero molte vendette trasversali e a fare le spese di tutto ciò furono i collaborazionisti: chi per vile servilismo all’ideologia dell’aquila nazista o per puro tornaconto soprattutto economico, aveva fatto accordi con i tedeschi. Anche queste azioni punitive, però, che al primo sguardo, potevano apparire sacrosante, avevano, invece, anche loro delle vittime innocenti. Sto parlando, cioè, dei bambini nati da relazioni con militari tedeschi e subito inquadrati nel progetto Lebensborn. Bambini, che molto spesso, erano uccisi dagli uomini della resistenza, mentre ancora, come racconta la studiosa Anette Warring, erano nelle culle.




  Antonio Aroldo

   


 

 



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[2] “I Figli di Hitler”: a cura di K. Ericsson e di E. Simonsen

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