venerdì 27 febbraio 2015

Un Grande che Poteva Essere Salvato di nome Alighiero Noschese


 

[1] “Un Grande che Poteva Essere Salvato di nome Alighiero Noschese”

[2]Il 25 novembre 1932, nacque a Napoli (Quartiere Vomero), Alighiero Noschese. Egli fu un grande imitatore satirico televisivo e attore. La sua prima imitazione fu quella del suo professore universitario (Facoltà di giurisprudenza) e poi Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone. Un’Imitazione, talmente perfetta, che fu lo stesso Leone a consigliargli di proseguire per quella strada. Noschese, infatti, disse una volta il grande Federico Fellini, era un “Ladro di Anime”. L’idea del Professor Leone[3], dunque, si era dimostrata brillante. Alighiero, difatti, negli anni cinquanta e sessanta diventò un grande Show-Man del sistema radiotelevisivo italiano imitando, con impeccabile perfezione, tutti i personaggi del panorama di quell’epoca: Presentatori e presentatrici, attori, cantanti, giornalisti e politici. Una volta imitò Giulio Andreotti, talmente bene, che la madre del più volte Presidente del Consiglio, non si accorse della burla e se la prese con il figlio, perché aveva fatto lo scemo in TV. Un rarissimo e naturale talento affinato dopo molti anni d’esperienza e con l’ausilio di un particolare sistema di registrazione all’avanguardia per quei tempi, che però, può costar caro per chiunque! Quando, infatti, passi tutta la tua vita a entrare nei panni degli altri, alla fine, puoi[4] correre il rischio di non sapere più quali sono i tuoi. Il 3 dicembre 1979, Noschese, mentre era ospite della clinica romana “Stuart” a causa di fortissima depressione, muore ucciso da un colpo di pistola sparato dalla Smith Wesson, in possesso proprio del grande attore. Una morte, quindi, che lascia l’amaro in bocca e tante domande senza risposta: Perché, Noschese nonostante il suo stato, aveva con sé quella pistola? I medici del suddetto nosocomio dissero che averla lo faceva sentire più tranquillo. Noschese di che, o per meglio dire, di chi aveva tanta paura? La sua militanza nella massoneria italiana centra qualcosa in tutto ciò? Perché Noschese, non era sotto stretto controllo e poteva passeggiare per i giardini della struttura liberamente? Come mai, il giorno di questo triste evento, nonostante la presenza di un reparto speciale dei carabinieri perché Andreotti si doveva operare alla Cistifellea, nessuno si accorse di nulla? Beh, cosa volete farci? Siamo sempre nel [5]“Paese delle Mezze Verità”! Noschese, comunque sia, dopo la sua morte avvenuta a 47 anni, fu sepolto, com’era nelle sue ultime volontà, a San Giorgio a- Cremano, città che lui amava moltissimo. Io, infatti, credo che anche lui, com’è successo a Massimo Troisi, abbia il diritto ad avere una [6]“Casa Museo” a San Giorgio a- Cremano, non siete d’accordo con me?

   Antonio Aroldo

   







[1] Tutti i Diritti sono Riservati al Firmatario del Presente Articolo
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Alighiero_Noschese
[3] http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c59ff26c-c84a-4c5d-a9cc-c8062e56760c.html
[4] http://www.disinformazione.it/noschese.htm
[5] https://www.youtube.com/watch?v=Z-Va3C7lrmc
[6] https://www.facebook.com/video.php?v=905657146151511

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